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ReL vs. Ap: ancora polemiche, sempre gli stessi attori

5 nov 2008
Riforme-Ap
Riforme-Ap
Stolfi, Macina, Mularoni e Foschi non archiviano il capitolo commissione mista italo-sammarinese: “Le critiche sproporzionate di Ap – dice il segretario agli Esteri – manifestano qualche problema, forse per perdita di consensi. Impedire la conclusione dell’accordo di cooperazione con l’apertura della crisi è un atto di grave responsabilità. Così come la strumentalizzazione sul cambio del protocollo a livello di amministrazioni bancarie”.
“Una nota che doveva rimanere segreta – aggiunge il segretario alle Finanze – e che Masi ha reso pubblica, con grave mancanza del senso dello Stato”.
E ancora, le ripercussioni negative di questi attacchi sul sistema bancario sammarinese. “I nuovi provvedimenti - hanno detto Stolfi e Macina - si inseriscono nelle nuove normative di Europa e Italia sull’antiriciclaggio”. “Nessuna sfiducia – ribadiscono – ma l’adeguamento della nostra normativa ai parametri internazionali. L’incontro a Roma è stato importante non risolutivo, ma getta le basi per la soluzione dei problemi”.
Macina ironizza poi sul volantino di Alleanza Popolare che cita i provvedimenti del governo: “peccato – dice – che non sono stati fatti da loro”. Rincara la dose Mularoni: “Ap non riesce a fare politica senza un nemico. A gennaio 2007 era la Dc la causa di tutti i mali del paese. Incoerenti e opportunisti” conclude il segretario al Lavoro.
Mancanza di coerenza anche per il segretario alla Giustizia: “Tre giorni prima di ritirare la propria delegazione, Masi parlava della Dc come quelli di Scaramella”. Entra nel concreto sul tema residenze: nel 2002 ne erano state concesse 456, lo scorso anno 211. “Serietà - conclude Foschi - è fare cose concrete”.
“Ancora insulti - sentenzia Ap - Da parte nostra denunce sempre documentate, dal Psd e la sua coalizione solo offese, livore e denigrazione. Non vogliono sentirsi dire che l’accordo di cooperazione non era pronto per la firma in quanto il ministro Tremonti non ha mai dato il suo benestare. Non vogliono sentirsi dire che i rapporti con l’Italia sono addirittura deteriorati, come hanno sostenuto i membri della delegazione italiana, né che le banche sammarinesi sono state dichiarate e rimangono banche extra comunitarie e per trasferire denaro fra i due paesi occorre passare attraverso le dogane, perché gli accordi non trovano più applicazione, non vogliono sentirsi dire che l’Unità di Informazione Finanziaria istituita presso Banca d’Italia ha dato disdetta l’11 settembre 2008 del Protocollo in materia di antiriciclaggio. Ma i cittadini sammarinesi hanno il diritto di conoscere la verità. Soprattutto Fiorenzo Stolfi non vuole sentirsi dire che uno degli elementi scatenanti di tutto ciò è da ricondursi alla vicenda Asset Banca, che è stata più volte richiamata nella riunione romana; con la difesa ad oltranza di Asset Banca, con le pressioni esercitate sui giudici, ha provocato danni enormi al nostro paese ed ha perso qualsiasi credibilità ed autorevolezza. E’ inutile che i nostri avversari si scaglino contro Tito Masi. Questa è l’opinione di tutta Alleanza Popolare e, soprattutto e ancora una volta, è semplicemente la realtà”.

Giovanna Bartolucci

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