Prima soddisfazione: aver sostituito Marco Severini dai dibattiti istituzionali. “Scelta inopportuna - dice Roberto Ciavatta - da tempo segnalavamo l’anomalia di un giornalista che non ha registrato alcuna testata”. Rete non intende moderare i toni nei dibattiti già asfittici, dove già manca la partecipazione dei cittadini; e promette di non fare sconti a una politica responsabile di quanto sta avvenendo. Poi una frecciatina a Civico 10: condivisibile la proposta di devolvere parte del contributo elettorale, ma la pubblicità al gesto ne inficia la genuinità. Poi dagli esponenti del movimento parte l’affondo per le risibili dichiarazioni dei redditi di alcuni candidati. Una 30ina le posizioni sospette: “parlano di famiglie in difficoltà – dicono – poi rubano sussidi destinati al paese”. Rete chiede maggiori controlli e pretende che tutti documentino le spese della campagna elettorale come la lista fa nel suo sito. Un fiume in piena, che non lesina critiche agli sprechi nella pubblica amministrazione. Nel mirino le indennità. Sono gli stessi candidati pubblici a chiederne l’eliminazione. Così come concorsi e interpelli per le dirigenze, ancora troppe a chiamata politica.
Sul voto di scambio Rete chiede aiuto ai cittadini: “contattateci e vi sosterremo nella denuncia. Finché continua questa pratica non può esserci trasparenza”. Infine un appello per i cittadini esteri, che lo stato avrebbe dovuto tutelare di più, introducendo il voto telematico o per posta, e per i disoccupati del settore privato, con la proposta di un contratto di solidarietà: cioè far lavorare tutti ma a meno ore. Nel video l’intervista a Elena Malpeli (Movimento Rete)
Giovanna Bartolucci
Sul voto di scambio Rete chiede aiuto ai cittadini: “contattateci e vi sosterremo nella denuncia. Finché continua questa pratica non può esserci trasparenza”. Infine un appello per i cittadini esteri, che lo stato avrebbe dovuto tutelare di più, introducendo il voto telematico o per posta, e per i disoccupati del settore privato, con la proposta di un contratto di solidarietà: cioè far lavorare tutti ma a meno ore. Nel video l’intervista a Elena Malpeli (Movimento Rete)
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