Nulla di nuovo sotto il sole. Così la democrazia cristiana legge “l'operazione verità” che ribattezza “operazione terrorismo”. Ci aspettavamo proposte per rilanciare il Paese, scrive, invece “stringi-stringi” sono stati riportati alcuni dati che avevano accompagnato il bilancio previsionale, confondendo, tra l’altro, i flussi finanziari con i risultati economici. La gestione della finanza pubblica si è sempre basata, negli ultimi anni, su dati trasparenti, certificati dal Fondo Monetario e dagli organismi di controllo ed è scorretto, rincara la Dc, alimentare il sospetto che solo oggi si abbia conoscenza di questa verità. Quello che preoccupa di più, aggiunge, è il clima di paura che si sta generando, diffondendo una percezione errata dello stato generale della finanza pubblica, certo non roseo ma sicuramente non prossimo al collasso.
Questo atteggiamento, sottolinea la nota, favorisce solo tensione sociale e può avere ripercussioni gravi anche sul piano economico. E chiude con due domande: si vuole dipingere un quadro assolutamente catastrofico per permettere al governo di fare il minimo sindacale e archiviarlo come successo o è il primo passo verso l'indebitamento dello Stato con organismi internazionali? Ancora più duro il commento di Rete. Il problema strutturale del debito non è una novità, premette il Movimento. E' segnalato da anni anche dalla commissione finanza pubblica. Figuriamoci se non ne erano a conoscenza Ap e Psd che garantiscono la continuità tra lo scorso governo e l'attuale. Questi partiti, scrive Rete, hanno contribuito a non affrontare la questione e a riempire i famosi Vasi di Pandora. Altro che atteggiamento responsabile, a noi, sottolinea la nota, quella di oggi pare una politica del terrore, il tentativo di instillare nella gente paura, per legittimare l'intervento salvifico di qualcuno da fuori, preparare il terreno all’indebitamento estero attraverso l’FMI o finanziatori privati. Quando si chiede un prestito fuori, conclude il Movimento, lo si fa per somme considerevoli, di centinaia di milioni, che nessuno concede senza contropartita.
Si rallegra ironicamente il Psd: dopo il pathos creato dall’anticipazione di chissà quali verità nascoste, lo stato dei conti pubblici è esattamente quello discusso e palesato più volte durante l’ultima legislatura. Peraltro, aggiunge, non sfugge a nessuno che quasi metà della coalizione vincente era nel passato esecutivo. Serve a poco ripetere dati già noti e vaticinare disastri, aggiunge il Psd, serve invece dire quali linee politiche mettere in campo per evitare il peggio e anzi dare sviluppo.
Sonia Tura
Questo atteggiamento, sottolinea la nota, favorisce solo tensione sociale e può avere ripercussioni gravi anche sul piano economico. E chiude con due domande: si vuole dipingere un quadro assolutamente catastrofico per permettere al governo di fare il minimo sindacale e archiviarlo come successo o è il primo passo verso l'indebitamento dello Stato con organismi internazionali? Ancora più duro il commento di Rete. Il problema strutturale del debito non è una novità, premette il Movimento. E' segnalato da anni anche dalla commissione finanza pubblica. Figuriamoci se non ne erano a conoscenza Ap e Psd che garantiscono la continuità tra lo scorso governo e l'attuale. Questi partiti, scrive Rete, hanno contribuito a non affrontare la questione e a riempire i famosi Vasi di Pandora. Altro che atteggiamento responsabile, a noi, sottolinea la nota, quella di oggi pare una politica del terrore, il tentativo di instillare nella gente paura, per legittimare l'intervento salvifico di qualcuno da fuori, preparare il terreno all’indebitamento estero attraverso l’FMI o finanziatori privati. Quando si chiede un prestito fuori, conclude il Movimento, lo si fa per somme considerevoli, di centinaia di milioni, che nessuno concede senza contropartita.
Si rallegra ironicamente il Psd: dopo il pathos creato dall’anticipazione di chissà quali verità nascoste, lo stato dei conti pubblici è esattamente quello discusso e palesato più volte durante l’ultima legislatura. Peraltro, aggiunge, non sfugge a nessuno che quasi metà della coalizione vincente era nel passato esecutivo. Serve a poco ripetere dati già noti e vaticinare disastri, aggiunge il Psd, serve invece dire quali linee politiche mettere in campo per evitare il peggio e anzi dare sviluppo.
Sonia Tura
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