Elezioni 2006: numerosi sammarinesi residenti all’estero (specialmente dal Sud America) vengono filmati mentre dagli hotel di Misano Adriatico vengono raggruppati, trasportati in auto e scortati verso le cabine elettorali. Emergono dati scottanti: il gruppo non si reca liberamente alle urne ma vi è letteralmente dirottato, diventa carne da voto. Ne esce il nome di un politico. Viene fatta denuncia, richiesto l’intervento della Gendarmeria. Siamo nel 2012 ed ancora nessuna risposta da parte della magistratura. Solo uno dei promotori del filmato (Roberto Ciavatta, candidato di RETE) ha continuato a pretendere chiarimenti sui casi di mercificazione del voto.
Il filmato, insieme a tutta la problematica del voto di scambio, è stato oggetto di una lettera (agosto 2012) inviata dal Movimento RETE al Parlamento Europeo, e in particolare al Directorate for Democracy Support - Election Observation Unit (testo originale della lettera disponibile sul sito www.movimentorete.org). In quell’occasione RETE aveva fatto esplicita richiesta di inviare in Repubblica osservatori in occasione delle elezioni di novembre.
Com’è, come non è, un paio di mesi dopo l’OSCE, l’ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, invia per la prima volta a San Marino una delegazione con il compito di verificare il corretto svolgimento delle elezioni. Probabilmente, grazie a comunicazioni interne all’UE, il messaggio di RETE ha trovato i canali per essere accolto.
E così la settimana scorsa alcuni candidati e attivisti di RETE hanno incontrato l’OSCE e hanno mostrato il filmato in questione in versione ridotta oltre a portare alla loro attenzione una panoramica dettagliata sul fattori scatenanti che hanno permesso alle istituzioni sammarinesi di creare e nutrire rapporti dettati da conflitti di interesse e relazioni di tipo clientelare, sfociando nei casi estremi fino alla collusione con clan malavitosi.
Si è parlato del particolarismo della politica, della molteplicità dei ruoli dei rappresentanti delle Istituzioni (che spesso sono politici, membri di CdA, professionisti in vari settori) e del relativo conflitto di interessi, della cattiva abitudine dei sammarinesi di voler scavalcare o raggirare le leggi con l’appoggio di politici compiacenti, delle distorsioni di un paese che, a causa delle ridotte dimensioni e dei rapporti interpersonali è ostaggio di una parte di popolazione che ha sempre venduto il proprio voto al miglior offerente, in cambio di un lavoro sotto la P.A., di un aumento di livello, di un pezzo di terra, di una legge ad personam e chi più ne ha più ne metta.
L’intervento di RETE ha destato li vivo interesse da parte dell’OSCE, anche perché la relazione letta in quell’occasione è stata elaborata sulla base delle considerazioni di un ricercatore olandese che due anni fa ha studiato da vicino il caso San Marino. Quindi il quadro che ne è scaturito non era un punto di vista unilaterale di RETE, bensì il punto di vista di un osservatore esterno, qualificato e soprattutto neutrale.
Abbiamo ringraziato per l’attenzione dedicata, specialmente perché nessuno degli organi sammarinesi ha preso in considerazione fatti la cui gravità ha invece destato l’interesse e l’intervento di osservatori esterni, che hanno chiesto di incontrare nuovamente il nostro movimento nell’eventualità di un loro ritorno a novembre.
RETE ha infine illustrato alcuni dei punti del programma politico, perché le critiche hanno senso solo quando sono costruttive e si accompagnano a proposte consistenti. Dalla certezza della pena, alla separazione dei poteri, per RETE è fondamentale che magistratura e amministrazione pubblica siano indipendenti dal potere politico (che invece ora le nomina). Fondamentale per eliminare quei conflitti di interesse che hanno minato le basi di quella libertà che è rischia di diventare solo un ornamento dei nostri confini. Riprendiamocela!
RETE PUÓ’
Comunicato stampa - Movimento RETE
Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità www.movimentorete.org
Il filmato, insieme a tutta la problematica del voto di scambio, è stato oggetto di una lettera (agosto 2012) inviata dal Movimento RETE al Parlamento Europeo, e in particolare al Directorate for Democracy Support - Election Observation Unit (testo originale della lettera disponibile sul sito www.movimentorete.org). In quell’occasione RETE aveva fatto esplicita richiesta di inviare in Repubblica osservatori in occasione delle elezioni di novembre.
Com’è, come non è, un paio di mesi dopo l’OSCE, l’ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, invia per la prima volta a San Marino una delegazione con il compito di verificare il corretto svolgimento delle elezioni. Probabilmente, grazie a comunicazioni interne all’UE, il messaggio di RETE ha trovato i canali per essere accolto.
E così la settimana scorsa alcuni candidati e attivisti di RETE hanno incontrato l’OSCE e hanno mostrato il filmato in questione in versione ridotta oltre a portare alla loro attenzione una panoramica dettagliata sul fattori scatenanti che hanno permesso alle istituzioni sammarinesi di creare e nutrire rapporti dettati da conflitti di interesse e relazioni di tipo clientelare, sfociando nei casi estremi fino alla collusione con clan malavitosi.
Si è parlato del particolarismo della politica, della molteplicità dei ruoli dei rappresentanti delle Istituzioni (che spesso sono politici, membri di CdA, professionisti in vari settori) e del relativo conflitto di interessi, della cattiva abitudine dei sammarinesi di voler scavalcare o raggirare le leggi con l’appoggio di politici compiacenti, delle distorsioni di un paese che, a causa delle ridotte dimensioni e dei rapporti interpersonali è ostaggio di una parte di popolazione che ha sempre venduto il proprio voto al miglior offerente, in cambio di un lavoro sotto la P.A., di un aumento di livello, di un pezzo di terra, di una legge ad personam e chi più ne ha più ne metta.
L’intervento di RETE ha destato li vivo interesse da parte dell’OSCE, anche perché la relazione letta in quell’occasione è stata elaborata sulla base delle considerazioni di un ricercatore olandese che due anni fa ha studiato da vicino il caso San Marino. Quindi il quadro che ne è scaturito non era un punto di vista unilaterale di RETE, bensì il punto di vista di un osservatore esterno, qualificato e soprattutto neutrale.
Abbiamo ringraziato per l’attenzione dedicata, specialmente perché nessuno degli organi sammarinesi ha preso in considerazione fatti la cui gravità ha invece destato l’interesse e l’intervento di osservatori esterni, che hanno chiesto di incontrare nuovamente il nostro movimento nell’eventualità di un loro ritorno a novembre.
RETE ha infine illustrato alcuni dei punti del programma politico, perché le critiche hanno senso solo quando sono costruttive e si accompagnano a proposte consistenti. Dalla certezza della pena, alla separazione dei poteri, per RETE è fondamentale che magistratura e amministrazione pubblica siano indipendenti dal potere politico (che invece ora le nomina). Fondamentale per eliminare quei conflitti di interesse che hanno minato le basi di quella libertà che è rischia di diventare solo un ornamento dei nostri confini. Riprendiamocela!
RETE PUÓ’
Comunicato stampa - Movimento RETE
Rinnovamento Equità Trasparenza Ecosostenibilità www.movimentorete.org
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