Rifuggono i corteggiamenti, non scendono a compromessi. Ergo: nessuna indicazione di voto al ballottaggio. Rete e Movimento Democratico San Marino Insieme tengono il punto e invitano semmai il proprio elettorato a sostenere ancor più saldamente il progetto e il percorso di cambiamento che i due movimenti hanno tracciato con Democrazia in Movimento. “La logica del “male minore” non ci appartiene” - tuonano, e alle altre coalizioni non risparmiano nulla: “due opzioni che non perseguono il bene del paese – affermano - ma solo la spartizione di ciò che resta”. Le accuse verso Adesso.sm e San Marino Prima di Tutto vanno dall'incoerenza – “ora sostengono di stimarci, fino a ieri solo veleno su di noi” - all'opportunismo più becero, da parte di chi – affermano – è e resta espressione del sistema". Non manca una implicita frecciata a Civico 10, ricordando “il tentativo di convincere chi sembrava meno compromesso, chi avrebbe potuto e dovuto fare la differenza, ma ha preferito diventare socio di minoranza di una coalizione guidata dai soliti prestanome o ex partiti esclusi dal Consiglio. Avremo modo di dire nei prossimi giorni – avvertono – di chi si tratta”. Poi la stoccata finale: “Arginare lo strapotere dei potentati economici invischiati con la politica – scandiscono - non lo può fare chi di quei potentati è diretta espressione”. Di qui la scelta di non dare indicazione di voto: i consensi ottenuti, tra l'altro - tengono a sottolineare – "non sono un pacco da spostare come invece li considera la vecchia politica”. Confermano infine la volontà di informare nei prossimi dieci giorni la popolazione sugli effetti del voto di ballottaggio, sugli stretti legami tra una coalizione e l'altra e sui finanziatori interessati ad entrambe. Già fissato per il 28 novembre un incontro pubblico a Domagnano.
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