Rete lo aveva già definito un "possibile monumento all'iniquità". Stiamo parlando dell'ICEE, l'Indicatore della Condizione Economica Equivalente attualmente fermo in un decreto. Il Movimento ne ha parlato oggi i con i sindacati spiegando gli emendamenti proposti. L'indicazione, condivisa da tutto il tavolo, è che la situazione reddituale personale o famigliare vada integrata con quella patrimoniale.
"Diversi segretari di Stato hanno iniziato a dire che la norma sull' IGR fa acqua e abbiamo scarsità di informazioni di dati che aiutino a capire l'entità dei patrimoni e tutto questo genera una norma che rischia di essere iniqua" commenta Gian Luigi Macina, Rete. Implementare lo scambio di informazioni tra i paesi su immobili posseduti all'estero, partecipazioni societarie e trust i principali correttivi.
"Questo decreto si fonda su dei dati che sono palesemente non corretti quindi occorre fare maggiori controlli. Occorre fare emergere quelle che sono le reali capacità reddituali e anche patrimoniali delle persone" continua Milena Frulli, Segretaria CDLS.
"Non ridurre la spesa ma riequilibrala" è questo il messaggio del governo sul provvedimento. "La spesa per provvidenze che sono legate al reddito o interventi che sono in parte legati a reddito e in parte no ammonta a 37 milioni - spiega Enzo Merlini, Segretario CSDL - ovvero il 2% del Pil e il 10% del bilancio dello Stato netto. Se l’obiettivo era distribuire le risorse, e noi lo condividiamo, ci sono ampi margini di miglioramento rispetto al sistema attuale basato solo sul reddito che non è un sistema oggettivo".
"Non è questo lo strumento per fare accertamenti a 360 gradi e i conti correnti bancari devono avere un accesso solo per chi chiede aiuto utilizzando lo strumento dell'ICEE. Differentemente non si possono mettere i conti correnti bancari a visione totale" ha concluso Francesca Busignani, Segretaria USL.
Nel video le interviste a Gian Luigi Macina, Rete, Milena Frulli, Segretaria CDLS, Enzo Merlini, Segretario CSDL, Francesca Busignani, Segretaria USL.