La Reggenza desidera riferire al Consiglio Grande e Generale circa 2 iniziative poste in essere nel periodo che ha seguito l'ultima riunione di questo parlamento, vale a dire la visita nei 9 Castelli della Repubblica ed in alcune delle più importanti aziende del nostro Paese.
Si tratta di due iniziative che abbiamo ritenuto importanti e conseguenti a quanto evidenziato e sostenuto nel nostro discorso di insediamento e nel discorso di fine anno. In tali occasioni abbiamo fatto riferimento alla necessità da un lato di una grande vicinanza e attenzione al mondo del lavoro ed alla salvaguardia dell'economia reale del nostro Paese e, dall'altro, alla necessità di coinvolgimento della cittadinanza sammarinese nel processo di ripensamento del nostro sistema, a causa delle dinamiche internazionali e del cambiamento dei paradigmi economici di riferimento.
La visita nei Castelli ha cercato di dare risposta a questa seconda necessità. Abbiamo ritenuto, su invito dei Capitani di Castello, di rendere visita a tutte le Giunte e di incontrare la cittadinanza nelle varie sedi istituzionali locali, abbinando questa visita alla possibilità per ogni residente di richiedere chiarimenti, fare richieste e formulare proposte sui vari temi di interesse pubblico, attraverso apposite interrogazioni, ad alcune delle quali verrà data risposta in quest'aula nel prossimo mese di Marzo dai Segretari di Stato competenti in materia.
Questi appuntamenti sono stati per noi occasioni di confronto e di contatto importanti, e crediamo che anche la cittadinanza abbia apprezzato il tentativo, mai così essenziale come in questo momento, di far sentire la vicinanza e la volontà di ascolto e confronto da parte delle istituzioni. Sono state presentate diverse interrogazioni. Non mancano riflessioni e proposte su alcuni temi di indubbia rilevanza generale, quali il rapporto con la vicina Italia, la gestione del mercato del
lavoro, il settore delle telecomunicazioni, il futuro delle nuove generazioni, lo sviluppo dell'Università, ecc....Va tuttavia rilevato che la maggior parte di esse riguardano temi di interesse locale dei Castelli, quali i problemi di viabilità, arredo urbano, verde pubblico, spazi di aggregazione, parcheggi e così via. Non sappiamo se questo sia dipeso dal fatto che, essendo la Reggenza in visita alle realtà locali, la cittadinanza sia stata indotta a pensare che locali dovessero essere i problemi evidenziati oppure se, nonostante le varie criticità aperte nel Paese in questa fase, la cittadinanza consideri comunque prioritaria la risoluzione dei piccoli problemi del proprio Castello. Ognuno può formulare la risposta che crede a questo quesito, ma ci sembrava comunque giusto rilevare questa tendenza.
Dopo questa esperienza, comunque positiva, ci sentiamo di sottolineare la grande necessità di momenti di ascolto e confronto fra le istituzioni e la cittadinanza, dove quest'ultima possa esprimere le proprie opinioni e considerazioni in maniera diretta e non sempre mediata, e dove la politica si ponga nella condizione di spiegare le situazioni ed argomentare le soluzioni adottate, avendo il coraggio di affrontare il dissenso nell'ottica di una sana dialettica democratica. Concetti peraltro già evidenziati nei nostri discorsi, in cui richiamavamo all'impegno verso la ricerca di nuove forme di confronto e contatto fra cittadinanza e politica. Speriamo che ci si possa muovere in questo senso nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda la visita alle aziende, va ricordato che avevamo posto, nel nostro discorso di insediamento, il tema del lavoro come una delle priorità del semestre, nei confronti del quale dedicare il massimo delle energie e dell'impegno. La visita ad alcune delle realtà produttive più importanti del Paese, realtà che occupano diverse decine se non in alcuni casi centinaia di persone, e che sono alle prese con problemi e sfide importanti per il futuro, si colloca in questa direzione. È un'iniziativa nuova, che abbiamo voluto tentare per far sentire la vicinanza della più importante istituzione sammarinese al cuore pulsante dell'economia e dell'occupazione in territorio.
Abbiamo visitato 15 realtà produttive di grande livello: Colombini, Bioscience Institute, Decsa, Asa, Robopac, Alluminio Sammarinese, Lcs ed Lcbeauty, Ceramica di Faetano, Sit, As Technology, Alutitan, Durabilis, Denver, Erbavita. Realtà che competono in mercati diversi, che affrontano modelli competitivi diversi, che si interfacciano con forme di concorrenza diverse; aziende che puntano in alcuni casi sull'automazione dei processi, in altri sull'organizzazione del lavoro, in altri ancora sulla specializzazione del prodotto o del servizio e sulla qualità degli stessi; aziende con procedure ben organizzate e di dimensioni importanti. È stata una visita che ci ha molto soddisfatto, perchè abbiamo toccato con mano che questo Paese possiede realtà importanti, che lavorano e sanno stare sul mercato, che talvolta eccellono nei loro settori, sanno fare ricerca e investire in innovazione di prodotto e di processo, e che, nonostante alcune criticità che chiedono siano risolte, vedono San Marino come un'opportunità, non come un ostacolo. Ricordiamocene tutti quando, noi per primi, diffondiamo pessimismo e sfiducia all'interno e all'esterno. Tra l'altro abbiamo potuto visitare, per ragioni di scarsità di tempo, solo alcune delle realtà produttive importanti della Repubblica, ma siamo sicuri che, con più tempo a disposizione, avremmo potuto incontrare tante altre imprese industriali, artigianali, commerciali e di servizi, e trovare nuovi elementi di speranza nel futuro.
Certamente ci siamo relazionati con un campione di aziende che non è del tutto rappresentativo della realtà del Paese, visto che comunque si tratta in tutti e 15 i casi di imprese medio-grandi, capaci quindi di sostenere meglio di altre sia processi produttivi complessi, sia le dinamiche della domanda internazionale sia i provvedimenti della vicina Italia che tanti problemi ci hanno creato. Però ci sentiamo in dovere di riferire al Consiglio ciò che, in estrema sintesi, abbiamo notato in questo nostro giro di visite.
In primo luogo, va riferito che praticamente tutte le aziende segnalano di essere in una fase di ripresa, in alcuni casi lieve, in altri più marcata. La domanda sta
crescendo, la produzione anche e con essa l'ottimismo nel futuro. Molte di esse stanno assumendo personale o hanno in programma di farlo, in alcuni casi non solo per fronteggiare la ripresa della domanda ma anche per l'ingresso in nuovi mercati o per il lancio di nuovi prodotti. Si tratta di elementi che ci fanno ben sperare.
Di fronte alla domanda sul tipo di supporto che la politica può dare alle imprese, la sostanza delle risposte è nella sola richiesta di poter lavorare senza appesantimenti, così ben potendo rimanere a farlo a San Marino.
Tra le richieste, pressante è sicuramente quella della risoluzione dei problemi con l'Italia, evidenziata praticamente da tutti come una criticità importante che comunque limita l'accesso ai mercati e genera insicurezza sul futuro, pregiudicando anche alcune scelte di investimento importanti in territorio sammarinese.
Un altro tema evidenziato con una certa frequenza è l'inadeguatezza dell'Ufficio del Lavoro nel coadiuvare la ricerca del personale più adatto alle necessità delle imprese, anche utilizzando gli avvii al lavoro in formazione: a tal proposito viene denunciato da molti come ad ogni richiesta di personale vengano inviati alle imprese elenchi di lavoratori in mobilità anche qualora siano palesemente inadatti al lavoro richiesto, con aggravi di costi e di tempi per le aziende, e come invece sarebbe opportuno che l'Ufficio si occupasse di classificare meglio i lavoratori alla ricerca di occupazione sulla base delle professionalità possedute, delle disponibilità e delle attitudini, svolgendo in tal senso un ruolo attivo.
Inoltre, viene sottolineato che la burocrazia sammarinese risulta spesso troppo pesante rispetto alle dimensioni del nostro Stato e alla connessa facilità di comunicazione: spesso vengono posti a carico delle aziende obblighi di certificazione che potrebbero essere messi a carico dell'Amministrazione, l'utilizzo della rete informatica è scarso, e per alcuni problemi si viene rimbalzati da un ufficio all'altro senza ottenere risposte adeguate.
Un altro problema segnalato è nella difficoltà di accesso al credito in questa fase
difficile per il sistema finanziario sammarinese, tema sicuramente rilevante che necessita di risposte complesse su cui comunque occorre aprire un ragionamento.
L'ultimo, e rilevante, tema che viene sottolineato da tanti è la necessità di spazi per ampliarsi. Diverse aziende vorrebbero ingrandirsi, sviluppare nuovi prodotti, comprare nuovi macchinari, occupare nuove persone, ma non hanno spazi per farlo: in diversi denunciano una scarsa attenzione da parte dello Stato a questa necessità, anche nei casi in cui ci sarebbero disponibilità di terreni anche limitrofi, ed una macchinosità e lunghezza eccessiva delle procedure di assegnazione dei terreni.
Va anche sottolineato in termini positivi come la stragrande maggioranza delle imprese che abbiamo visitato stia acquisendo quote di mercato sempre più alte fuori dall'Italia: chi per scelta di business, chi per diversificare i mercati, chi per rispondere alle difficoltà esistenti in Italia, in ogni caso queste aziende si stanno dimostrando in grado di guardare all'esterno e trovare nuovi sbocchi per le loro produzioni, sapendo adattare queste ultime alle esigenze dell'estero. L'internazionalizzazione è quindi un processo che si sta avviando o si è già avviato con buoni risultati.
Alla luce di queste visite, ci sentiamo di ribadire, come abbiamo già fatto nel nostro discorso di insediamento, come sia necessario impostare una cabina di regia unitaria dello sviluppo economico e delle forme di sostegno alla crescita delle imprese. Dobbiamo decidere dove andare, i settori in cui svilupparci, le forme con cui farlo, le collaborazioni da instaurare; dobbiamo compiere scelte forti riguardo all'organizzazione del mercato del lavoro e delle relazioni industriali, e trovare le forme per incrementare la produttività del lavoro in Repubblica; dobbiamo rilanciare un patto sociale fra datori di lavoro e sindacati, che sappiano andare incontro alle esigenze di flessibilità dei mercati e dell'organizzazione senza dimenticare le tutele per i lavoratori contro la disoccupazione e il rispetto dei loro tempi di vita; dobbiamo trovare nuove forme organizzative della Pubblica Amministrazione, che siano capaci di sveltire le decisioni e aiutare le imprese nelle loro scelte; dobbiamo trovare forme
di attrazione di imprese che investano nella ricerca, e dei lavoratori che sappiano supportarle in questo. Per far questo, è bene che la politica, tutta la politica, e le parti sociali si mettano attorno ad tavolo e inizino a ragionare su questi temi in maniera aperta e senza contrapposizioni ideologiche o tatticismi, perchè su questi temi si gioca il futuro della Repubblica nei prossimi anni.
Non a caso, come abbiamo avuto modo di notare nel corso delle visite ai Castelli, uno dei temi maggiormente evidenziati e sentiti dalla popolazione in questo momento è quale sarà il futuro dei giovani, quali saranno i loro sbocchi e le loro prospettive, cosa dovranno e potranno fare a San Marino in futuro: è un tema fondamentale su cui speriamo che tutti possano dimostrare responsabilità.
Con questo augurio chiudiamo questo riferimento, speranzosi che sia servito a far riflettere su alcuni dei temi di maggiore attualità di questo momento difficile della Repubblica.
Si tratta di due iniziative che abbiamo ritenuto importanti e conseguenti a quanto evidenziato e sostenuto nel nostro discorso di insediamento e nel discorso di fine anno. In tali occasioni abbiamo fatto riferimento alla necessità da un lato di una grande vicinanza e attenzione al mondo del lavoro ed alla salvaguardia dell'economia reale del nostro Paese e, dall'altro, alla necessità di coinvolgimento della cittadinanza sammarinese nel processo di ripensamento del nostro sistema, a causa delle dinamiche internazionali e del cambiamento dei paradigmi economici di riferimento.
La visita nei Castelli ha cercato di dare risposta a questa seconda necessità. Abbiamo ritenuto, su invito dei Capitani di Castello, di rendere visita a tutte le Giunte e di incontrare la cittadinanza nelle varie sedi istituzionali locali, abbinando questa visita alla possibilità per ogni residente di richiedere chiarimenti, fare richieste e formulare proposte sui vari temi di interesse pubblico, attraverso apposite interrogazioni, ad alcune delle quali verrà data risposta in quest'aula nel prossimo mese di Marzo dai Segretari di Stato competenti in materia.
Questi appuntamenti sono stati per noi occasioni di confronto e di contatto importanti, e crediamo che anche la cittadinanza abbia apprezzato il tentativo, mai così essenziale come in questo momento, di far sentire la vicinanza e la volontà di ascolto e confronto da parte delle istituzioni. Sono state presentate diverse interrogazioni. Non mancano riflessioni e proposte su alcuni temi di indubbia rilevanza generale, quali il rapporto con la vicina Italia, la gestione del mercato del
lavoro, il settore delle telecomunicazioni, il futuro delle nuove generazioni, lo sviluppo dell'Università, ecc....Va tuttavia rilevato che la maggior parte di esse riguardano temi di interesse locale dei Castelli, quali i problemi di viabilità, arredo urbano, verde pubblico, spazi di aggregazione, parcheggi e così via. Non sappiamo se questo sia dipeso dal fatto che, essendo la Reggenza in visita alle realtà locali, la cittadinanza sia stata indotta a pensare che locali dovessero essere i problemi evidenziati oppure se, nonostante le varie criticità aperte nel Paese in questa fase, la cittadinanza consideri comunque prioritaria la risoluzione dei piccoli problemi del proprio Castello. Ognuno può formulare la risposta che crede a questo quesito, ma ci sembrava comunque giusto rilevare questa tendenza.
Dopo questa esperienza, comunque positiva, ci sentiamo di sottolineare la grande necessità di momenti di ascolto e confronto fra le istituzioni e la cittadinanza, dove quest'ultima possa esprimere le proprie opinioni e considerazioni in maniera diretta e non sempre mediata, e dove la politica si ponga nella condizione di spiegare le situazioni ed argomentare le soluzioni adottate, avendo il coraggio di affrontare il dissenso nell'ottica di una sana dialettica democratica. Concetti peraltro già evidenziati nei nostri discorsi, in cui richiamavamo all'impegno verso la ricerca di nuove forme di confronto e contatto fra cittadinanza e politica. Speriamo che ci si possa muovere in questo senso nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda la visita alle aziende, va ricordato che avevamo posto, nel nostro discorso di insediamento, il tema del lavoro come una delle priorità del semestre, nei confronti del quale dedicare il massimo delle energie e dell'impegno. La visita ad alcune delle realtà produttive più importanti del Paese, realtà che occupano diverse decine se non in alcuni casi centinaia di persone, e che sono alle prese con problemi e sfide importanti per il futuro, si colloca in questa direzione. È un'iniziativa nuova, che abbiamo voluto tentare per far sentire la vicinanza della più importante istituzione sammarinese al cuore pulsante dell'economia e dell'occupazione in territorio.
Abbiamo visitato 15 realtà produttive di grande livello: Colombini, Bioscience Institute, Decsa, Asa, Robopac, Alluminio Sammarinese, Lcs ed Lcbeauty, Ceramica di Faetano, Sit, As Technology, Alutitan, Durabilis, Denver, Erbavita. Realtà che competono in mercati diversi, che affrontano modelli competitivi diversi, che si interfacciano con forme di concorrenza diverse; aziende che puntano in alcuni casi sull'automazione dei processi, in altri sull'organizzazione del lavoro, in altri ancora sulla specializzazione del prodotto o del servizio e sulla qualità degli stessi; aziende con procedure ben organizzate e di dimensioni importanti. È stata una visita che ci ha molto soddisfatto, perchè abbiamo toccato con mano che questo Paese possiede realtà importanti, che lavorano e sanno stare sul mercato, che talvolta eccellono nei loro settori, sanno fare ricerca e investire in innovazione di prodotto e di processo, e che, nonostante alcune criticità che chiedono siano risolte, vedono San Marino come un'opportunità, non come un ostacolo. Ricordiamocene tutti quando, noi per primi, diffondiamo pessimismo e sfiducia all'interno e all'esterno. Tra l'altro abbiamo potuto visitare, per ragioni di scarsità di tempo, solo alcune delle realtà produttive importanti della Repubblica, ma siamo sicuri che, con più tempo a disposizione, avremmo potuto incontrare tante altre imprese industriali, artigianali, commerciali e di servizi, e trovare nuovi elementi di speranza nel futuro.
Certamente ci siamo relazionati con un campione di aziende che non è del tutto rappresentativo della realtà del Paese, visto che comunque si tratta in tutti e 15 i casi di imprese medio-grandi, capaci quindi di sostenere meglio di altre sia processi produttivi complessi, sia le dinamiche della domanda internazionale sia i provvedimenti della vicina Italia che tanti problemi ci hanno creato. Però ci sentiamo in dovere di riferire al Consiglio ciò che, in estrema sintesi, abbiamo notato in questo nostro giro di visite.
In primo luogo, va riferito che praticamente tutte le aziende segnalano di essere in una fase di ripresa, in alcuni casi lieve, in altri più marcata. La domanda sta
crescendo, la produzione anche e con essa l'ottimismo nel futuro. Molte di esse stanno assumendo personale o hanno in programma di farlo, in alcuni casi non solo per fronteggiare la ripresa della domanda ma anche per l'ingresso in nuovi mercati o per il lancio di nuovi prodotti. Si tratta di elementi che ci fanno ben sperare.
Di fronte alla domanda sul tipo di supporto che la politica può dare alle imprese, la sostanza delle risposte è nella sola richiesta di poter lavorare senza appesantimenti, così ben potendo rimanere a farlo a San Marino.
Tra le richieste, pressante è sicuramente quella della risoluzione dei problemi con l'Italia, evidenziata praticamente da tutti come una criticità importante che comunque limita l'accesso ai mercati e genera insicurezza sul futuro, pregiudicando anche alcune scelte di investimento importanti in territorio sammarinese.
Un altro tema evidenziato con una certa frequenza è l'inadeguatezza dell'Ufficio del Lavoro nel coadiuvare la ricerca del personale più adatto alle necessità delle imprese, anche utilizzando gli avvii al lavoro in formazione: a tal proposito viene denunciato da molti come ad ogni richiesta di personale vengano inviati alle imprese elenchi di lavoratori in mobilità anche qualora siano palesemente inadatti al lavoro richiesto, con aggravi di costi e di tempi per le aziende, e come invece sarebbe opportuno che l'Ufficio si occupasse di classificare meglio i lavoratori alla ricerca di occupazione sulla base delle professionalità possedute, delle disponibilità e delle attitudini, svolgendo in tal senso un ruolo attivo.
Inoltre, viene sottolineato che la burocrazia sammarinese risulta spesso troppo pesante rispetto alle dimensioni del nostro Stato e alla connessa facilità di comunicazione: spesso vengono posti a carico delle aziende obblighi di certificazione che potrebbero essere messi a carico dell'Amministrazione, l'utilizzo della rete informatica è scarso, e per alcuni problemi si viene rimbalzati da un ufficio all'altro senza ottenere risposte adeguate.
Un altro problema segnalato è nella difficoltà di accesso al credito in questa fase
difficile per il sistema finanziario sammarinese, tema sicuramente rilevante che necessita di risposte complesse su cui comunque occorre aprire un ragionamento.
L'ultimo, e rilevante, tema che viene sottolineato da tanti è la necessità di spazi per ampliarsi. Diverse aziende vorrebbero ingrandirsi, sviluppare nuovi prodotti, comprare nuovi macchinari, occupare nuove persone, ma non hanno spazi per farlo: in diversi denunciano una scarsa attenzione da parte dello Stato a questa necessità, anche nei casi in cui ci sarebbero disponibilità di terreni anche limitrofi, ed una macchinosità e lunghezza eccessiva delle procedure di assegnazione dei terreni.
Va anche sottolineato in termini positivi come la stragrande maggioranza delle imprese che abbiamo visitato stia acquisendo quote di mercato sempre più alte fuori dall'Italia: chi per scelta di business, chi per diversificare i mercati, chi per rispondere alle difficoltà esistenti in Italia, in ogni caso queste aziende si stanno dimostrando in grado di guardare all'esterno e trovare nuovi sbocchi per le loro produzioni, sapendo adattare queste ultime alle esigenze dell'estero. L'internazionalizzazione è quindi un processo che si sta avviando o si è già avviato con buoni risultati.
Alla luce di queste visite, ci sentiamo di ribadire, come abbiamo già fatto nel nostro discorso di insediamento, come sia necessario impostare una cabina di regia unitaria dello sviluppo economico e delle forme di sostegno alla crescita delle imprese. Dobbiamo decidere dove andare, i settori in cui svilupparci, le forme con cui farlo, le collaborazioni da instaurare; dobbiamo compiere scelte forti riguardo all'organizzazione del mercato del lavoro e delle relazioni industriali, e trovare le forme per incrementare la produttività del lavoro in Repubblica; dobbiamo rilanciare un patto sociale fra datori di lavoro e sindacati, che sappiano andare incontro alle esigenze di flessibilità dei mercati e dell'organizzazione senza dimenticare le tutele per i lavoratori contro la disoccupazione e il rispetto dei loro tempi di vita; dobbiamo trovare nuove forme organizzative della Pubblica Amministrazione, che siano capaci di sveltire le decisioni e aiutare le imprese nelle loro scelte; dobbiamo trovare forme
di attrazione di imprese che investano nella ricerca, e dei lavoratori che sappiano supportarle in questo. Per far questo, è bene che la politica, tutta la politica, e le parti sociali si mettano attorno ad tavolo e inizino a ragionare su questi temi in maniera aperta e senza contrapposizioni ideologiche o tatticismi, perchè su questi temi si gioca il futuro della Repubblica nei prossimi anni.
Non a caso, come abbiamo avuto modo di notare nel corso delle visite ai Castelli, uno dei temi maggiormente evidenziati e sentiti dalla popolazione in questo momento è quale sarà il futuro dei giovani, quali saranno i loro sbocchi e le loro prospettive, cosa dovranno e potranno fare a San Marino in futuro: è un tema fondamentale su cui speriamo che tutti possano dimostrare responsabilità.
Con questo augurio chiudiamo questo riferimento, speranzosi che sia servito a far riflettere su alcuni dei temi di maggiore attualità di questo momento difficile della Repubblica.
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