La riforma prevede la definizione di un “Governo dalla variabile fiscale”. San Marino ha deciso di darsi una Tax governance per migliorare i criteri di trasparenza e le regole di scambio. A tal fine il progetto prevede la modifica di tutti gli istituti parzialmente non compatibili, per rientrare nelle regole comunitarie e internazionali. “San Marino - ha detto il consulente delle Finanze, Pier Giorgio Valente - sta analizzando provvedimenti che mirano alla sostanza ed effettività delle imprese che operano in territorio e alla repressione degli abusi”. Il Segretario alle Finanze è entrato nel dettaglio: "si parla di stabile organizzazione, di disciplina dei flussi transnazionali, dei criteri di favore per la capitalizzazione e patrimonializzazione delle imprese sammarinesi, e una ridefinizione delle modalità di intervento all’estero da parte delle nostre aziende”. Positivo il commento del Patto: "si va verso una competitività sostenibile". Diventare un paese on shore, ancorando le aziende al territorio, rimodernando l’impianto della fiscalità, risolvendo il problema del contenzioso e dell’esterovestizione. "Da questa piattaforma – si legge in una nota – parte la nuova immagine di San Marino: non più un problema, ma un opportunità economica compatibile con il quadro internazionale e dove gli operatori economici dovranno essere i primi protagonisti". E ora la maggioranza chiede di poter avviare al più presto il dibattito in Consiglio. Nel video l'intervista al Segretario Gabriele Gatti
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