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Riforme e Libertà ringrazia i propri elettori

11 nov 2008
La conferenza
La conferenza
“Dal punto di vista numerico partivamo svantaggiati, il Patto per San Marino aveva 4 liste e 8 partiti, eppure siamo riusciti a confrontarci più che dignitosamente”. Queste le prime parole di Paride Andreoli, che elenca tutto ciò che la maggioranza uscente consegna ai vincitori. La coalizione di centro sinistra, indipendentemente dal risultato del voto, ha festeggiato a Cailungo, per ringraziare gli elettori.
Il segretario del Psd ricorda quanto fatto: “Il risanamento del bilancio pubblico, e l’accordo di cooperazione con l’Italia che, checché ne dicano, è quasi raggiunto dal punto di vista politico-tecnico; e ancora una politica sanitaria all’avanguardia, col risanamento di reparti chiave come la chirurgia, ed un progetto di rilancio del turismo e commercio. Spiace che altre cose – aggiunge – quasi in dirittura d’arrivo siano state bloccate. Il rammarico è per chi ha scelto di stare dalla parte sbagliata. Col Patto torna il vecchio, tornano i Gatti, i Morri, i Casali”.
Alessandro Rossi, Sinistra Unita, promette: “Non manderemo fax a Scaramella per impedire la formazione del nuovo governo, come fecero loro, e non faremo un’opposizione becera. A chi parla di incidenza di voto estero, vorrei dire che abbiamo ricevuto solo 150 voti in più. Ora temiamo l’effetto Prodi per la coalizione di centro destra, devono coesistere anime molto diverse tra loro e le preferenze hanno dimostrato che la Dc non esiste più”.
“La Dc oggi è un vero cartello elettorale – rincara Giovanni Lonfernini, Democratici di Centro – grande è il peso degli Europopolari e di Arengo e Libertà: e a tal proposito i consiglieri Berardi e Ottaviani hanno sempre criticato la scelta del Psd di essersi alleato con Ap. La nostra invece è stata una scelta coraggiosa, avevamo 3 consiglieri e lottavamo per il quarto, poi il premio di stabilità ci ha penalizzato. Soprattutto – aggiunge – non avevamo benedizioni curiali”.
Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà, ribadisce di non aver mai “condiviso la legge elettorale, perché non sarà questa a garantire la stabilità, la politica si è nascosta dietro la legge per costruirsi una parvenza di coesione, ma nemmeno questo governo ce l’avrà per arrivare a fine legislatura”.

Francesca Biliotti

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