Provincia addio, o meglio arrivederci. Dopo la riforma Del Rio cambierà, entro l'anno, la fisionomia dell'ente. E di questo riordino ha parlato il presidente Stefano Vitali, insieme ai 26 sindaci dei comuni riminesi, nella prima conferenza dopo la tornata amministrativa.
"Da questo momento comincia formalmente la fase di transizione che dovrà traghettare l'ente provincia a una nuova prospettiva, più simile a quella che un tempo si chiamava 'circondario'", ha dichiarato Vitali.
"L'idea di fondo è che a governare le nuove province, asciugate di funzioni e disponibilità economiche, siano i sindaci. Lo dico con assoluta schiettezza: auspico che la rappresentanza istituzionale che da ottobre si prenderà a carico la programmazione limitata della Provincia di Rimini sia la più ampia e condivisa possibile".
Le questioni aperte sono varie: dall'edilizia scolastica alle strade, anche se i temi di area vasta sono quelli decisivi ovvero sanità, trasporti e rifiuti.
Se le funzioni in capo attualmente alla Provincia dovrebbero rimanere fino a fine anno (poi la Regione decidera' quali girare al futuro ente 'minore'), l'iter prevede che entro il 30 settembre il presidente uscente convochi i consiglieri comunali del territorio idonei a formare l'elettorato attivo, che appunto eleggera' il nuovo Consiglio territoriale di 12 membri (eleggibili nei Comuni e nella stessa ultima assemblea provinciale) cosi' come il nuovo presidente-sindaco di 'area vasta', corrispondente o meno (lo si vedra') all'ambito provinciale, che godra' di una sola indennita' (da presidente dell'ente di secondo livello).
In tutto questo i 277 dipendenti di corso d'Augusto non dovrebbero rischiare.
Valentina Antonioli
"Da questo momento comincia formalmente la fase di transizione che dovrà traghettare l'ente provincia a una nuova prospettiva, più simile a quella che un tempo si chiamava 'circondario'", ha dichiarato Vitali.
"L'idea di fondo è che a governare le nuove province, asciugate di funzioni e disponibilità economiche, siano i sindaci. Lo dico con assoluta schiettezza: auspico che la rappresentanza istituzionale che da ottobre si prenderà a carico la programmazione limitata della Provincia di Rimini sia la più ampia e condivisa possibile".
Le questioni aperte sono varie: dall'edilizia scolastica alle strade, anche se i temi di area vasta sono quelli decisivi ovvero sanità, trasporti e rifiuti.
Se le funzioni in capo attualmente alla Provincia dovrebbero rimanere fino a fine anno (poi la Regione decidera' quali girare al futuro ente 'minore'), l'iter prevede che entro il 30 settembre il presidente uscente convochi i consiglieri comunali del territorio idonei a formare l'elettorato attivo, che appunto eleggera' il nuovo Consiglio territoriale di 12 membri (eleggibili nei Comuni e nella stessa ultima assemblea provinciale) cosi' come il nuovo presidente-sindaco di 'area vasta', corrispondente o meno (lo si vedra') all'ambito provinciale, che godra' di una sola indennita' (da presidente dell'ente di secondo livello).
In tutto questo i 277 dipendenti di corso d'Augusto non dovrebbero rischiare.
Valentina Antonioli
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