Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale, Onorevoli Membri del Congresso di Stato, in questa prima seduta consiliare da noi presieduta, desideriamo rivolgere a voi tutti un cordiale saluto ed un auspicio, particolarmente sentito, che quest’Aula possa essere sede di costruttivo e leale confronto fra i Consiglieri e fra tutte le forze politiche rappresentate.
Il ruolo di centralità del Consiglio Grande e Generale e le responsabilità dei suoi componenti, richiedono infatti linee di condotta che, oltre a valorizzare la sensibilità di chi rappresenta il popolo, devono testimoniare il senso di appartenenza ad uno Stato fondato su regole di democrazia, che come primo obiettivo hanno il perseguimento dell’interesse generale dello Stato e dei suoi cittadini.
Riteniamo che solo con il riferimento a questi parametri di etica politica si potrà giungere ad una sintesi per riconoscere spazio e dignità alle differenti espressioni, sensibilità e manifestazioni di volontà politiche.
Ad un anno dal suo inizio, questa Legislatura si colloca in un momento particolarmente delicato e difficile della vita economica e sociale della Repubblica.
Riteniamo che ognuno di noi debba sentire il senso della responsabilità delle circostanze per far fronte in modo consono ad una impegnativa situazione economica, finanziaria, occupazionale e sociale.
La Repubblica è consapevole della difficile congiuntura economica mondiale, che ha messo in discussione i modelli di sviluppo adottati, e che impone una nuova lettura dell’economia basata su differenti regole etiche, forme di responsabilità e governance dei processi economici.
Riteniamo sia compito del Consiglio e dei Consiglieri adoperarsi per affrontare le sfide del cambiamento, affermare il primato della politica e della cultura della responsabilità.
Oggi non si può prescindere infatti da un rinnovato proposito di tenere saldo il collegamento fra il patrimonio di valori che hanno permesso di perpetuare la nostra identità, ed adeguati progetti per affrontare il futuro.
Poniamo oggi l’accento sulla necessità che ognuno di noi percepisca e affronti un cambiamento che può rappresentare una opportunità di rinnovamento economico, sociale e culturale in grado di rappresentare un’immagine positiva della Repubblica, un rinnovamento che tenga conto di uno sviluppo sostenibile, rispettoso e garante della nostra identità.
La Reggenza vuole più che mai rafforzare la piena fiducia nelle Istituzioni, rinvigorire la consapevolezza di essere cittadini di uno Stato Sovrano, che anche nei momenti di difficoltà non ha rinunciato mai alla sua intima essenza, ed anzi, ha saputo rilanciarsi con nuovo vigore, forte della determinazione, laboriosità ed intelligenza del suo popolo.
La Reggenza ritiene che sia essenziale recuperare a tutti i livelli quello straordinario senso dello Stato e del dovere, quella cultura della responsabilità, propria della nostra cultura democratica.
La Reggenza desidera che si apra una stagione della consapevolezza, a tutti i livelli dello Stato, dalla politica all’amministrazione, dall’impresa al sindacato, dalla cultura al sociale, secondo la quale ogni soggetto attore della nostra realtà sia in grado di assumere su di sé delle decisioni, delle responsabilità, rifuggendo dalla tentazione di delegare altri, di deresponsabilizzarsi.
Una rinnovata cultura della responsabilità significa che ognuno ha il compito di fare fino in fondo il proprio dovere, di prendersi le proprie responsabilità e decisioni.
Una rinnovata cultura della responsabilità impone ad ognuno di noi di percepire ed affrontare un cambiamento.
Una opportunità per la politica di assumere precise scelte, di fornire una lettura moderna e di cambiamento del rapporto fra il cittadino e lo Stato, di rafforzare il suo fine esclusivo di perseguire il bene comune.
La Reggenza desidera dare impulso e sostenere una fase di gestione responsabile delle risorse economico – finanziarie dello Stato.
La logica di gestione delle risorse pubbliche deve cogliere l’opportunità di modificarsi e adeguarsi, di proiettarsi in una logica di valutazione dei budget di spesa, di forte contenimento della spesa corrente per destinare quante più risorse economiche agli investimenti strutturali ed infrastrutturali dello Stato, alla formazione ed alla individuazione di nuove opportunità per i giovani sammarinesi, al sostegno dei più deboli e bisognosi.
La Reggenza auspica che vi sia ampia consapevolezza di un cambiamento e di un rinnovato slancio verso lo sviluppo, fatto di maggiore apertura internazionale, di riscoperta della propria identità nazionale, di apertura alle nuove generazioni.
E’ necessario un cambiamento che non si limiti all’ordinario, che assuma una visione d’insieme, che sia lontana dalla retorica e da progetti di corto respiro, che sia in grado di dare nuova fiducia e nuova speranza.
La Reggenza è certa che tale cambiamento e questa sfida necessita di una politica unita e coesa, di cittadini coinvolti nel volere tracciare il proprio tempo e sostenere il proprio cambiamento, di un forte lavoro programmatico, di scelte precise, chiare e responsabili della politica.
La Reggenza auspica che in questa Aula del Consiglio, in questo secolare spazio di democrazia da cui ha l’onore di pronunciare questo indirizzo di saluto, tutti insieme si possa più decisamente promuovere e improntare lo sviluppo della nostra società e del nostro sistema-paese nella direzione della meritocrazia, della sussidiarietà, dell’efficienza dell’amministrazione pubblica, dell’equità fra lavoro pubblico e privato, della libertà d’impresa, della sicurezza dei cittadini, della certezza del diritto e della sua corretta applicazione.
Abbiamo la convinzione che la politica debba compiere scelte che forniscano una chiave di lettura moderna del rapporto fra il cittadino e lo Stato, e che l’intero Stato debba cogliere questo momento particolare per riaffermare l’orgoglio della propria appartenenza e il valore di quelle peculiarità storiche, anche recentemente riconosciute dall’Unesco.
Da parte nostra ci adopereremo, per quanto nelle nostre facoltà, per una presa di coscienza della politica e dei cittadini che possa favorire l’avanzamento delle migliori capacità ed intelligenze, che possa dare opportunità a chi le merita, che possa garantire crescita e certezza.
Ci conforta e ci fa ben sperare il fatto che siano emersi recenti importantissimi segnali di ripresa dalla situazione di difficoltà che sta interessando il nostro Paese.
A tale proposito constatiamo con soddisfazione gli eccellenti risultati ottenuti a livello internazionale con l’inserimento della Repubblica di San Marino nella White List dell’OCSE e con la fuoriuscita della Repubblica dalla procedura rafforzata applicata dal Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa.
Confidiamo, in occasione del 70° anniversario della convenzione di amicizia e buon vicinato con la Repubblica Italiana, che l’Amicizia e la collaborazione con tale Stato sia prontamente rinnovata dalla sottoscrizione di accordi volti a regolare e rafforzare il legame, che anche in passato, i nostri Stati hanno avuto, intraprendendo la strada del buon diritto, della comunanza di interessi e di obiettivi per lo sviluppo e la crescita dei rispettivi popoli.
La sovranità di cui godiamo, legittimamente, come Stato e come cittadini, è il segno di uno “status giuridico” che va difeso e gelosamente custodito, sia al nostro interno che al cospetto della comunità degli Stati.
In quest’Aula, dove si sviluppano i germogli che mantengono vitale il tronco secolare delle nostre Istituzioni, prendono vigore anche i presupposti per elaborare i contenuti delle normative, delle deliberazioni, degli indirizzi politici che devono essere adottati nell’interesse della collettività e posti al suo servizio.
Assicuriamo tutto il nostro impegno per una corretta applicazione delle regole e per un ordinato e razionale svolgimento dell’attività istituzionale.
Ma come è vero che ogni effetto è direttamente proporzionale alle condizioni che ne hanno reso possibile l’attuazione, noi crediamo che il Consiglio Grande e Generale non possa più fare a meno, e quindi debba essere dotato di un nuovo Regolamento Consigliare che tenga adeguatamente conto degli evidenti limiti emersi da quello in vigore.
Ci conforta che tutte le rappresentanze consiliari hanno convenuto di intervenire in tal senso.
Daremo impulso perché al più presto si concluda il lavoro, già avviato, su questa materia, augurandoci che le soluzioni adottate siano condivise e tengano conto, nel rispetto del principio di parità delle prerogative di ogni Consigliere, della sua valorizzazione, dell’esigenza di una maggiore snellezza operativa per quanto riguarda l’economia dei tempi e la razionalità delle procedure.
Siamo certi che la vostra collaborazione non ci mancherà.
Contiamo su tutti voi, certi altresì dell’alto senso di responsabilità di ogni consigliere auspicando che i lavori in questa Aula consiliare si possano svolgere in un clima di confronto costruttivo, di reciproca tolleranza, di rispetto delle differenti sensibilità politiche.
Grazie e buon lavoro.
Il ruolo di centralità del Consiglio Grande e Generale e le responsabilità dei suoi componenti, richiedono infatti linee di condotta che, oltre a valorizzare la sensibilità di chi rappresenta il popolo, devono testimoniare il senso di appartenenza ad uno Stato fondato su regole di democrazia, che come primo obiettivo hanno il perseguimento dell’interesse generale dello Stato e dei suoi cittadini.
Riteniamo che solo con il riferimento a questi parametri di etica politica si potrà giungere ad una sintesi per riconoscere spazio e dignità alle differenti espressioni, sensibilità e manifestazioni di volontà politiche.
Ad un anno dal suo inizio, questa Legislatura si colloca in un momento particolarmente delicato e difficile della vita economica e sociale della Repubblica.
Riteniamo che ognuno di noi debba sentire il senso della responsabilità delle circostanze per far fronte in modo consono ad una impegnativa situazione economica, finanziaria, occupazionale e sociale.
La Repubblica è consapevole della difficile congiuntura economica mondiale, che ha messo in discussione i modelli di sviluppo adottati, e che impone una nuova lettura dell’economia basata su differenti regole etiche, forme di responsabilità e governance dei processi economici.
Riteniamo sia compito del Consiglio e dei Consiglieri adoperarsi per affrontare le sfide del cambiamento, affermare il primato della politica e della cultura della responsabilità.
Oggi non si può prescindere infatti da un rinnovato proposito di tenere saldo il collegamento fra il patrimonio di valori che hanno permesso di perpetuare la nostra identità, ed adeguati progetti per affrontare il futuro.
Poniamo oggi l’accento sulla necessità che ognuno di noi percepisca e affronti un cambiamento che può rappresentare una opportunità di rinnovamento economico, sociale e culturale in grado di rappresentare un’immagine positiva della Repubblica, un rinnovamento che tenga conto di uno sviluppo sostenibile, rispettoso e garante della nostra identità.
La Reggenza vuole più che mai rafforzare la piena fiducia nelle Istituzioni, rinvigorire la consapevolezza di essere cittadini di uno Stato Sovrano, che anche nei momenti di difficoltà non ha rinunciato mai alla sua intima essenza, ed anzi, ha saputo rilanciarsi con nuovo vigore, forte della determinazione, laboriosità ed intelligenza del suo popolo.
La Reggenza ritiene che sia essenziale recuperare a tutti i livelli quello straordinario senso dello Stato e del dovere, quella cultura della responsabilità, propria della nostra cultura democratica.
La Reggenza desidera che si apra una stagione della consapevolezza, a tutti i livelli dello Stato, dalla politica all’amministrazione, dall’impresa al sindacato, dalla cultura al sociale, secondo la quale ogni soggetto attore della nostra realtà sia in grado di assumere su di sé delle decisioni, delle responsabilità, rifuggendo dalla tentazione di delegare altri, di deresponsabilizzarsi.
Una rinnovata cultura della responsabilità significa che ognuno ha il compito di fare fino in fondo il proprio dovere, di prendersi le proprie responsabilità e decisioni.
Una rinnovata cultura della responsabilità impone ad ognuno di noi di percepire ed affrontare un cambiamento.
Una opportunità per la politica di assumere precise scelte, di fornire una lettura moderna e di cambiamento del rapporto fra il cittadino e lo Stato, di rafforzare il suo fine esclusivo di perseguire il bene comune.
La Reggenza desidera dare impulso e sostenere una fase di gestione responsabile delle risorse economico – finanziarie dello Stato.
La logica di gestione delle risorse pubbliche deve cogliere l’opportunità di modificarsi e adeguarsi, di proiettarsi in una logica di valutazione dei budget di spesa, di forte contenimento della spesa corrente per destinare quante più risorse economiche agli investimenti strutturali ed infrastrutturali dello Stato, alla formazione ed alla individuazione di nuove opportunità per i giovani sammarinesi, al sostegno dei più deboli e bisognosi.
La Reggenza auspica che vi sia ampia consapevolezza di un cambiamento e di un rinnovato slancio verso lo sviluppo, fatto di maggiore apertura internazionale, di riscoperta della propria identità nazionale, di apertura alle nuove generazioni.
E’ necessario un cambiamento che non si limiti all’ordinario, che assuma una visione d’insieme, che sia lontana dalla retorica e da progetti di corto respiro, che sia in grado di dare nuova fiducia e nuova speranza.
La Reggenza è certa che tale cambiamento e questa sfida necessita di una politica unita e coesa, di cittadini coinvolti nel volere tracciare il proprio tempo e sostenere il proprio cambiamento, di un forte lavoro programmatico, di scelte precise, chiare e responsabili della politica.
La Reggenza auspica che in questa Aula del Consiglio, in questo secolare spazio di democrazia da cui ha l’onore di pronunciare questo indirizzo di saluto, tutti insieme si possa più decisamente promuovere e improntare lo sviluppo della nostra società e del nostro sistema-paese nella direzione della meritocrazia, della sussidiarietà, dell’efficienza dell’amministrazione pubblica, dell’equità fra lavoro pubblico e privato, della libertà d’impresa, della sicurezza dei cittadini, della certezza del diritto e della sua corretta applicazione.
Abbiamo la convinzione che la politica debba compiere scelte che forniscano una chiave di lettura moderna del rapporto fra il cittadino e lo Stato, e che l’intero Stato debba cogliere questo momento particolare per riaffermare l’orgoglio della propria appartenenza e il valore di quelle peculiarità storiche, anche recentemente riconosciute dall’Unesco.
Da parte nostra ci adopereremo, per quanto nelle nostre facoltà, per una presa di coscienza della politica e dei cittadini che possa favorire l’avanzamento delle migliori capacità ed intelligenze, che possa dare opportunità a chi le merita, che possa garantire crescita e certezza.
Ci conforta e ci fa ben sperare il fatto che siano emersi recenti importantissimi segnali di ripresa dalla situazione di difficoltà che sta interessando il nostro Paese.
A tale proposito constatiamo con soddisfazione gli eccellenti risultati ottenuti a livello internazionale con l’inserimento della Repubblica di San Marino nella White List dell’OCSE e con la fuoriuscita della Repubblica dalla procedura rafforzata applicata dal Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa.
Confidiamo, in occasione del 70° anniversario della convenzione di amicizia e buon vicinato con la Repubblica Italiana, che l’Amicizia e la collaborazione con tale Stato sia prontamente rinnovata dalla sottoscrizione di accordi volti a regolare e rafforzare il legame, che anche in passato, i nostri Stati hanno avuto, intraprendendo la strada del buon diritto, della comunanza di interessi e di obiettivi per lo sviluppo e la crescita dei rispettivi popoli.
La sovranità di cui godiamo, legittimamente, come Stato e come cittadini, è il segno di uno “status giuridico” che va difeso e gelosamente custodito, sia al nostro interno che al cospetto della comunità degli Stati.
In quest’Aula, dove si sviluppano i germogli che mantengono vitale il tronco secolare delle nostre Istituzioni, prendono vigore anche i presupposti per elaborare i contenuti delle normative, delle deliberazioni, degli indirizzi politici che devono essere adottati nell’interesse della collettività e posti al suo servizio.
Assicuriamo tutto il nostro impegno per una corretta applicazione delle regole e per un ordinato e razionale svolgimento dell’attività istituzionale.
Ma come è vero che ogni effetto è direttamente proporzionale alle condizioni che ne hanno reso possibile l’attuazione, noi crediamo che il Consiglio Grande e Generale non possa più fare a meno, e quindi debba essere dotato di un nuovo Regolamento Consigliare che tenga adeguatamente conto degli evidenti limiti emersi da quello in vigore.
Ci conforta che tutte le rappresentanze consiliari hanno convenuto di intervenire in tal senso.
Daremo impulso perché al più presto si concluda il lavoro, già avviato, su questa materia, augurandoci che le soluzioni adottate siano condivise e tengano conto, nel rispetto del principio di parità delle prerogative di ogni Consigliere, della sua valorizzazione, dell’esigenza di una maggiore snellezza operativa per quanto riguarda l’economia dei tempi e la razionalità delle procedure.
Siamo certi che la vostra collaborazione non ci mancherà.
Contiamo su tutti voi, certi altresì dell’alto senso di responsabilità di ogni consigliere auspicando che i lavori in questa Aula consiliare si possano svolgere in un clima di confronto costruttivo, di reciproca tolleranza, di rispetto delle differenti sensibilità politiche.
Grazie e buon lavoro.
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