In Consiglio Grande e Generale è il giorno del dibattito sulla relazione presentata ieri dalla Commissione di inchiesta incaricata di indagare le responsabilità politiche e amministrative legate alla vicenda Cassa di Risparmio. Oltre 50 gli iscritti a parlare. Ieri per oltre 4 ore i Commissari hanno letto le loro conclusioni definendo "irrituali e inopportune" le azioni di Gabriele Gatti nelle sue funzioni di segretario di Stato per le Finanze". Mentre la "posizione" di Antonella Mularoni, titolare del dicastero agli Esteri durante il periodo interessato, viene definita "neutra". Nel capitolo "conclusioni e valutazioni" della relazione di 104 pagine si legge che "il ruolo giocato da Gatti e'' quello di un ''mediatore privato'' piuttosto che di un ''mediatore politico''". Il democristiano "non solo si fa portavoce di un messaggio, ma si propone quale organizzatore di incontri tra le parti, partecipa alla contrattazione snocciolando cifre e dettagli di pagamento su piazze estere". Gatti avrebbe "confermato davanti alla commissione che la sua attivita' fu mossa dalla ''ragione di stato'', ovvero dall'importanza che la risoluzione della controversia giudiziaria tra Sopaf e Cassa rivestiva per il recupero dei rapporti con il governo italiano". La vicenda Delta è un capitolo della storia dei tormentati rapporti fra Italia e San Marino. La lettura finale di tutto l''affaire Cassa di Risparmio- Sopaf, riconduce "le devastanti ripercussioni su Cassa di risparmio", anche giudiziarie, "nell'offensiva di un grande Paese contro un piccolo Stato". Le considerazioni finali raccontano un Paese che si è trovato impreparata a rispondere a "un'aggressione che oggi appare non occasionale ne' improvvisata" e che non ha fatto ricorso alla "legittima pretesa di verificare la competenza di un giudice inquirente a muoversi su un terreno che non era il suo ma che investiva il rapporto fra Stati". A capo della crociata anti sammarinese infatti i commissari pongono Fabio Di Vizio, sostituto procuratore protagonista dell''inchiesta. "Non c''e' dubbio- scrivono i commissari- che, a partire dal 2007, si sia scatenato, all'interno di Delta, uno scontro di potere fra i fondatori, Cassa ed Estuari e gli altri soci". Da quel momento è iniziata "un'offensiva senza quartiere contro Cassa attraverso addebiti di natura civile e amministrativa, fino a trovare il terminale piu' efficace e devastante nelle iniziative della Procura di Forli''.
Riproduzione riservata ©