Le dichiarazioni del generale Alessandro Gentili "manifestano lo spregio" nei confronti dei magistrati e "mancanza di rispetto verso le Istituzioni”. Il Comandante della gendarmeria finisce nell'occhio del ciclone con l'ordinanza che riporta i giudizi che Gentili avrebbe espresso davanti ai suoi sottoposti. In particolare, il generale avrebbe definito le inchieste in corso un "bluff" perche'' "nessuno vuole combattere il crimine" e in cui "Segreterie di governo e tribunale sono tutti complici". Ancora più duro il giudizio nei confronti dei magistrati che avrebbe definito "pirati e gangster", in riferimento a presunte lotte intestine del tribunale. Di fatto l'ordinanza sancisce la frattura in corso tra Gendameria e Tribunale di cui si vociferava da tempo. La questione finisce, ovviamente, sul tavolo del Congresso di Stato che esprime “grande preoccupazione”. Non potendo né confermare né smentire il contenuto dell' ordinanza, in quanto non in suo possesso, il governo si riserva di approfondire in tempi brevissimi ogni elemento, per decidere il da farsi. Se certe frasi sono state veramente dette, il gruppo consiliare di Alleanza Popolare si aspetta che il generale Gentili si dimetta quanto prima e chieda scusa a tutti. Spregio, disprezzo, denigrazione e biasimo sono sinonimi, scrive Ap, e certe frasi sono inaccettabili per di più se pronunciate alla presenza di funzionari pubblici a cui in dirigente dovrebbe infondere il senso delle istituzioni, il rispetto della divisa, lo spirito di servizio alla Repubblica e ai suoi cittadini. Rete torna a chiedere le dimissioni di Gentili insieme a quelle del Segretario agli esteri che definisce “il suo padrino politico”. Noi non vogliamo un personaggio avvezzo a simili considerazioni a capo della gendarmeria del nostro paese, scrive Rete. Siamo certi che ci siano gendarmi sammarinesi in grado di pilotare il Corpo meglio di così. Anche Luca Lazzari e Federico Pedini Amati chiedono le dimissioni di Gentili. Il comandante, scrivono, si è distinto per incompetenza e presunzione. Nei suoi colloqui con i sottoposti – sostengono – si potrebbero ravvedere ipotesi di reato come l’ostacolo all’attività di polizia. Anche il Segretario Valentini, aggiungono, dovrebbe iniziare a interrogarsi sulla sua adeguatezza a ricoprire il ruolo di guida di governo.
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