Nella relazione al progetto di legge quadro si parla di “documento storico, che introduce per la prima volta un cambiamento epocale e culturale”. Il Titano era stato tra i primi Stati a ratificare la Convenzione ONU su questo tema; l'obiettivo dell'impianto normativo è allora dare piena sostanza ai principi stabiliti dalle Nazioni Unite, nell'ottica di una piena inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, della scuola, della sanità, della giustizia. L'articolato prevede – tra le altre cose – la nascita di una Commissione, composta da rappresentanti di associazioni di disabili, forze politiche e sindacati, che avrà il compito di monitorare l'implementazione della legge, di raccogliere dati e proporre un piano d'azione triennale in materia. La Commissione per gli accertamenti sanitari individuali dovrà essere integrata, per la prima volta, da figure esperte, in grado di diagnosticare la specificità della disabilità attraverso le migliori pratiche internazionali. Tra le novità anche l'istituzione di un'”Area disabilità” all'interno del Dipartimento Socio-Sanitario. Cruciale l'introduzione di un concetto – a suo modo – rivoluzionario, ovvero il superamento della tradizionale visione istituzionalizzante e segregante, a favore della promozione del vivere in comunità, anche attraverso il sostegno alla vita indipendente e l'accesso a tutti i diritti su base di uguaglianza e senza discriminazioni. La Legge quadro prevede specifici Decreti delegati e riferimenti a normative, in alcuni casi, in fase avanzata di elaborazione: come in ambito di giustizia e lavoro.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
Riproduzione riservata ©