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San Marino ha assunto la Presidenza del Comitato dei Ministri

15 nov 2006
Fiorenzo Stolfi - Presidente Comitato dei Ministri
Fiorenzo Stolfi - Presidente Comitato dei Ministri
San Marino ha assunto la Presidenza del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. La cerimonia simbolica del passaggio delle consegne si è svolta nella sala del Comitato dei Ministri del Palazzo dell’Europa, a Strasburgo, durante la sessione speciale dell’organismo, dopo la relazione sul bilancio. E' stato il rito della consegna delle chiavi della stanza della Presidenza nelle mani del Segretario di stato per gli affari esteri, Fiorenzo Stolfi, a sancire ufficialmente il passaggio dell’alto incarico alla Repubblica di San Marino. Al segretario agli Esteri, Fiorenzo Stolfi, in qualità di Presidente del Comitato dei Ministri, il compito di illustrare all'assemblea il programma del mandato sammarinese. Saranno soprattutto tre i punti sui quali la Repubblica intende impostare il semestre: la promozione del dialogo interculturale e interreligioso; la difesa e sviluppo dei diritti umani e delle libertà fondamentali, attraverso anche una migliore efficacia della convenzione europea sui diritti dell’uomo; il rafforzamento della cooperazione con le altre organizzazioni internazionali, a cominciare dall’Unione Europea e soprattutto dalle Nazioni Unite.

CONSIGLIO D'EUROPA -
STRUTTURA, ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI


La struttura istituzionale del Consiglio d’Europa prevede una dimensione governativa - rappresentata da un Comitato dei ministri - una dimensione parlamentare - rappresentata da un’assemblea consultiva e un Segretariato, con il compito di assisterli. Il Comitato dei ministri è l’organo collegiale decisionale ed è composto dai Ministri degli Esteri dei 46 Stati membri. Si occupa principalmente degli aspetti politici dell’integrazione europea, dello sviluppo della cooperazione, della tutela delle istituzioni democratiche e dei diritti dell’uomo. Le decisioni adottate dal Comitato vengono trasmesse ai governi sotto forma di raccomandazioni: non sono quindi vincolanti. Limite cui il Consiglio sopperisce promovendo convenzioni e accordi fra gli Stati che diventano obbligatorie se e nel momento in cui vengono ratificate. Da oggi la Presidenza semestrale è affidata alla Repubblica di San Marino. L’Assemblea Parlamentare, presieduta da René van der Linden, è il foro dove sono rappresentate e cooperano le forze politiche dei Parlamenti costituite in Delegazioni nazionali. Raggruppa 630 parlamentari. Organo deliberante dell’Organizzazione, l’Assemblea discute e decide sulle questioni di competenza del Consiglio e trasmette le conclusioni dei propri lavori, in forma di raccomandazioni, al Comitato dei ministri. Il Segretariato Generale, composto da circa 1800 funzionari, e dal 2004 sotto la direzione del Segretario Generale, Terry Davis, è l’organo incaricato di assistere il Comitato dei ministri e l’Assemblea parlamentare. Di fatto è diventato la struttura amministrativa di supporto dell’intera Organizzazione in ogni sua diramazione. Accanto agli organi statutari, il Consiglio d’Europa si avvale dell’attività di una Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e del Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa. Tra gli organi sussidiari, il Commissario per i diritti umani. La Corte europea dei diritti dell’uomo si compone di un numero di giudici pari a quello degli Stati che hanno aderito alla Convenzione. Siedono nella Corte a titolo individuale e non rappresentano alcuno Stato. Ogni Stato contraente o individuo che si ritenga vittima di una violazione della Convenzione può inoltrare direttamente alla Corte di Strasburgo un ricorso che lamenti una violazione da parte di uno Stato contraente di uno dei diritti garantiti dalla Convenzione. Con il compito di perfezionare il controllo sull’effettivo rispetto della Convenzione, c’è poi il Commissario per i diritti dell’uomo, incarico ricoperto da Thomas Hammarberg.
Infine, il Congresso dei poteri locali e regionali d’Europa, presieduto da Halvdan Skard. È un organo consultivo. Tra i compiti, quello di garantire la partecipazione dei poteri locali al processo di unificazione europea e ai lavori del Consiglio d’Europa, e di rafforzare la cooperazione frontaliera e interregionale nell’Europa allargata.

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