Due mani che si stringono attorno a un popolo che si unisce per far rinascere San Marino. E' questo il simbolo scelto da Rds che vede insieme Nuova San Marino e Unione sammarinese. Poi la presentazione del programma: "noi ce l'abbiamo, ironizza Augusto Casali. Gli altri non si capisce perchè stanno insieme". Rinascita democratica sammarinese conferma che correrà da sola, punta a superare la soglia di sbarramento e si dice scettica sulla tenuta del governo che verrà. Le coalizioni dovevano nascere sulle cose da fare, invece nascono sui giochi di potere, sostiene Casali. San Marino prima di tutto conta gli stessi partiti dell'attuale governo, senza Ap e con i socialisti che hanno sempre appoggiato l'esecutivo. Adesso.sm è composta dagli ex comunisti e da Ap che è stata per anni al governo, mentre la coalizione di Rete si basa sulla protesta e l'autoreferenzialità. Per noi, prosegue, è importante essere in Consiglio ma non è indispensabile perchè dal giorno dopo useremo tutti gli strumenti della democrazia diretta. E al centro del programma ci sono proprio i referendum. Quando un Paese è in difficoltà parla con i cittadini e questi rispondono, sottolinea Erik Casali. Nel programma anche l'eliminazione della Smac, briglie sciolte per chi vuole investire, accordi del 39 da stracciare e telefonia da far funzionare. Telecom da 8 anni aspetta l'autorizzazione a montare le antenne mancanti e potrebbe farlo in 20 giorni, afferma. Invece si buttano 14 milioni di euro, sufficienti a coprire tutta la provincia di Rimini. Ma su tutto c'è la scelta della democrazia diretta che non significa, puntualizza Augusto Casali, eliminare quella rappresentativa. "Singolare" viene definita la scelta di Sammarinesi senza confini che, sottolinea Rds, si schierano con chi era contro la preferenza unica. Nessuno ci deve qualcosa, assicurano, ricordando ai sammarinesi all'estero che questa volta hanno una forza enorme che, concludono "gli abbiamo dato noi dall'interno".
Sonia Tura
Sonia Tura
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