E’ il giorno dell’Europa in Consiglio. La Commissione europea suggerisce l’opzione dell’accordo di associazione, e l’aula si interroga su quale sia il percorso migliore. Tutti, chi più chi meno, sono convinti della necessità di questo passo, si parla di accesso a un mercato unico di 500 milioni di persone, che apre enormi possibilità commerciali e finanziarie per le imprese, di opportunità per i giovani di formazione. Senza dimenticare la necessità di salvaguardia delle peculiarità del paese, soprattutto la cautela per quanto riguarda la libera circolazione delle persone. Se uno o più accordi dipenderà dai contenuti che San Marino vorrà inserire nella trattativa, ha ribadito il segretario agli esteri, in fase di replica. L’Europa ha fatto una apertura impensabile fino a qualche anno fa ed è una occasione cogliere. Qualche distinguo sui passi da compiere arriva con Rete. Il movimento conferma l’inclinazione euroscettica, o come dice euro realista, visto lo stato di salute dell’unione. Intesa per il paese chiede in un ordine del giorno, di avviare un negoziato autonomo mantenendo un coordinamento politico con gli altri piccoli stati, ipotesi che la maggioranza respinge: è giocoforza un accordo multilaterale, viste le dimensioni di San Marino, Andorra e Monaco, spiega il capogruppo Dc Mazza. E' bipartisan la convinzione dell’apertura al confronto con categorie economiche e sociali. ma se è vero che la maggioranza vuole il confronto con il paese, pungola Civico 10, perchè non ha ancora avviato gli incontri. Insieme a Sinistra Unita, e in generale un po’ tutta l’opposizione, non vede nella relazione di Valentini, un indirizzo chiaro della strada da intraprendere. Al termine del dibattito la maggioranza presenta un ordine del giorno che chiede il più possibile condiviso: la scelta di uno o più accordi - legge il Dc Gatti - deve essere subordinata a valutazione e successiva definizione dei temi da negoziare unitamente alle deroghe di salvaguardia delle peculiarità del paese. ponendo le basi anche per un maggiore coinvolgimento del paese. Rete a sua volta ne presenta un terzo. Si cerca una sintesi, è importante arrivare all’incontro con Barroso a fine mese con un paese che si riconosce nelle sue priorità, come ha detto il segretario Felici. Alla ripresa dei lavori l'Ordine del giorno viene approvato a maggioranza ad esclusione di Rete. Il Consiglio ha poi ripreso la votazione degli ordini del giorno rimasti in sospeso la scorsa seduta: passa quello sull’emergenza profughi con la necessità di trovare una strategia comune con i paesi più interessati dagli sbarchi.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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