Mentre gli insegnanti sono sul piede di guerra contro il decreto scuola, pronti allo sciopero di martedì 18 settembre, prende la parola Marco Podeschi per ribadire l'intenzione di andare avanti con l'iter legislativo. "Nel decreto non ci sono tagli, non ci sono riduzioni - sottolinea Podeschi - e non ci sarà diminuzione della qualità didattica. Lunedì, quando si riaprirà, non cambierà nulla".
Lo sciopero sarà aperto a tutti gli insegnanti. In prima linea la Csu. In giornata l'Usl ha espresso “sostegno alle istanze dei lavoratori” lasciando libertà di adesione ai suoi iscritti, ha parlato della mancanza di condivisione e ha proposto di lavorare insieme a una riforma generale del sistema scolastico. I genitori promotori della raccolta firme per l'abrogazione del decreto accusano il Governo di aver ignorato le oltre 2000 sottoscrizioni e sostengono che gli unici operatori scolastici che apprezzano il testo sono, in realtà, membri del partito del Segretario all'Istruzione.
Sono già previsti due emendamenti al decreto. Il primo per introdurre un monitoraggio all'efficacia delle misure per le scuole dell'infanzia, cioè quelle dove viene cambiato il rapporto numerico insegnanti-bambini. Il secondo per far conoscere meglio ai genitori degli alunni delle elementari le caratteristiche delle future “classi aperte”. I docenti si sono definiti ieri una “categoria piuttosto maltrattata, anche dagli scorsi governi”. "Nella scuola gli insegnanti sono centrali - dichiara il Segretario di Stato - ma non sono loro a gestirla. Vorrei che si parlasse anche degli allievi".
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
Lo sciopero sarà aperto a tutti gli insegnanti. In prima linea la Csu. In giornata l'Usl ha espresso “sostegno alle istanze dei lavoratori” lasciando libertà di adesione ai suoi iscritti, ha parlato della mancanza di condivisione e ha proposto di lavorare insieme a una riforma generale del sistema scolastico. I genitori promotori della raccolta firme per l'abrogazione del decreto accusano il Governo di aver ignorato le oltre 2000 sottoscrizioni e sostengono che gli unici operatori scolastici che apprezzano il testo sono, in realtà, membri del partito del Segretario all'Istruzione.
Sono già previsti due emendamenti al decreto. Il primo per introdurre un monitoraggio all'efficacia delle misure per le scuole dell'infanzia, cioè quelle dove viene cambiato il rapporto numerico insegnanti-bambini. Il secondo per far conoscere meglio ai genitori degli alunni delle elementari le caratteristiche delle future “classi aperte”. I docenti si sono definiti ieri una “categoria piuttosto maltrattata, anche dagli scorsi governi”. "Nella scuola gli insegnanti sono centrali - dichiara il Segretario di Stato - ma non sono loro a gestirla. Vorrei che si parlasse anche degli allievi".
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
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