Pier Luigi Bersani non è si è 'pentito' di aver sostenuto lealmente il governo Monti. "Eravamo sul precipizio – ha osservato il leader del Pd - e quando un grande partito fa ciò che serve al Paese è a posto". Ma il premier uscente apre un nuovo scontro con Pd e Cgil su un'eventuale manovra correttiva. Al momento non è necessaria, dice Monti, ma potrebbe servire se alle elezioni vincerà qualcuno di poco affidabile agli occhi dei mercati. Susanna Camusso lo accusa di "minacciare" gli elettori. Per Bersani invece sarebbe consigliabile un po' di modestia. Pd e Pdl bocciano intanto una nuova grande coalizione. Ed è stata smentita dal governo l'ipotesi di ridurre a un mese la chiusura estiva delle scuole. Continua ad avere ricadute politiche anche lo scandalo Monte Paschi di Siena: oggi il ministro dell'economia Vittorio Grilli sarà ascoltato in Parlamento sulla vicenda. Tema centrale resta l'operazione su Antonveneta, rilevata nel 2007 per 10 miliardi. L'amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, l'ha definita un'operazione troppo cara. L'argomento è al vaglio della magistratura senese. La Fondazione Mps si dice pronta a farsi da parte per sopravvivere.
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