Il PSD esce ancora più convinto della sua idea di integrazione europea, dalla serata che ha visto la relazione del professor Marco Balboni, docente di diritto internazionale all’Università di Bologna. Fra le opzioni possibili per una maggiore vicinanza all’Europa, c’è l’adesione allo Spazio Economico Europeo, la cosiddetta “modalità Svizzera”, che prevede il costante aggiornamento di accordi plurimi con i Paesi dell’Unione, o l’adesione piena. Balboni non ha dubbi. Per la Repubblica di San Marino, sostiene, meglio la terza via, quella dell’ingresso come Stato membro. L’integrazione totale – ha sostenuto – consentirebbe di raggiungere intese definite e di prevedere un rapporto ritagliato sulle esigenze reali della Repubblica. Nessuna perplessità sugli effetti delle regole sulla libera circolazione delle persone e il loro stabilimento. “San Marino – ha sostenuto – non deve temere questi aspetti e neppure quelli legati agli impegni che deriveranno dall’essere uno Stato membro”. Allo Spazio Economico Europeo aderiscono al momento tre Paesi: Islanda, Liechtenstein e Norvegia. “Questa opzione – afferma Balbomni- avrebbe per San Marino un costo elevato”. Non la pensa allo stesso modo il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, che domani e venerdì sarà a Bruxelles per parlare proprio di questa possibilità. “Noi riteniamo non sia la soluzione ottimale – afferma il Segretario del PSD, Gerardo Giovagnoli – terrebbe conto degli aspetti economici e non di quelli istituzionali, di sovranità. Non vorremmo – aggiunge – a Bruxelles si presentassero decisioni già assunte senza la prevista consultazione del Consiglio Grande e Generale”.
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