Le conclusioni del fondo monetario internazionale all’esame anche dell’Aula. Ma l’opposizione non condivide affatto l’analisi del Segretario per le finanze. Una lettura edulcorata, dice Giuseppe Morganti del Psd. Per lui dalla relazione, anche se in un linguaggio molto diplomatico, emergono pesantissime le critiche al nostro sistema. Già negli anni passati, aggiunge, il Fondo Monetario aveva indicato che il trend su cui si stava orientando l’economia sammarinese non era di quelli giusti ma la politica ha fatto orecchie da mercante. San Marino, prosegue il consigliere del Psd, sarà l’unico Paese che quest’anno non crescerà. Ed è soprattutto su conti pubblici che la critica si fa particolarmente severa perché il fondo monetario dice esplicitamente che gli interventi previsti dal governo non saranno risolutivi. Anche per Alessandro Mancini i provvedimenti previsti dal bilancio non sortiranno effetti. E l’esponente del Psrs lancia un appello a tutti i consiglieri. “Il Paese – dice - non può più permettersi di stare fermo, di non affrontare i problemi”. Secondo Pier Marino Mularoni questo è il governo di mister Bean: una ne fa e cento ne sbaglia. Ci hanno dato dei bugiardi sui matrimoni, dice il rappresentante dei Ddc, mentre l’incontro tecnico con Roma dimostra che il problema c’è. Il Fondo Monetario dice che non c’è futuro per questa Repubblica se non si risolve il problema con l’Italia. “E qui – conclude - non c’è l’ombra di un provvedimento in grado di dare delle certezze”. “Come se non bastasse - interviene Ivan Foschi - il governo crea nuovi problemi con i frontalieri. Non abbiamo bisogno di scontri ma di incontri con l’Italia” - dice il capogruppo di Sinistra Unita. Invece questo governo, arrogante e autoritario, continua a creare nuove tensioni, vedi la tragicomica vicenda della Carta di residenza. Sono 1.146 le aziende che nel 2010 hanno chiuso i battenti o si sono trasferite in Italia. Il capogruppo del Psd punta il dito sull’ordine del giorno di questo Consiglio. Si parla di cosmetici e di farmaci veterinari, intanto il Patto è in una continua verifica che non da frutti e la Dc tiene sotto scacco il Paese perché non è in grado di decidere dove vuole andare.
Sonia Tura
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