A tutti i cittadini vorremmo spiegare le ragioni della nostra contrarietà alla costituzione dell’Istituto Finanziario Pubblico. Il Governo ne ha motivato la creazione come strumento per una migliore razionalizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato. Su questo nulla da obiettare. Noi stessi un paio di anni fa abbiamo presentato un emendamento alla legge di bilancio con le stesse finalità, perché è chiaro che mentre da una parte ci sono immobili dello Stato inutilizzati o affittati a canoni bassissimi, dall’altra continua lo svolgersi di funzioni pubbliche in edifici di privati con canoni enormi. Un esempio su tutti è quello del centro direzionale adiacente al Centro Uffici dove sono stati dislocati nel giro di pochi mesi la mensa, il Comando delle Guardie di Rocca, l’Ufficio Stranieri Gendarmeria e la Medicina del Lavoro, con canoni che avrebbero reso più conveniente la costruzione di un edificio completamente nuovo.
Se si volesse davvero valorizzare ed utilizzare al meglio il patrimonio immobiliare pubblico basterebbe condurre un censimento. Le intenzioni del Governo, invece, come si deduce leggendo l’articolato di legge, sembrano essere tutt’altre. Si parla, per esempio, di finanziamenti per il debito e la spesa corrente su ipoteca del patrimonio dello Stato; di finanziamenti al sistema bancario e finanziario sempre su ipoteca del patrimonio dello Stato; di finanziamenti per il rilancio del settore privato ancora una volta su ipoteca del patrimonio dello Stato (così noi cittadini compreremo le aziende decotte dei soliti furfanti magari dando in cambio pezzi del centro storico).
Un altro elemento di pericolosità è poi quello della cartolarizzazione, che altro non è che l’emissione di titoli che hanno a garanzia immobili di proprietà dello Stato, sui quali si dovranno pagare degli interessi, con il rischio, in caso di insolvenza, di vederseli sfuggire di mano.
E ancora: nel progetto di legge si prevede la possibilità di assumere partecipazioni in società sammarinesi o estere operanti in qualsivoglia ambito e settore, legando così le proprie sorti a soggetti su cui non è possibile esercitare un pieno controllo.
Ultima nota è quella per cui si prevede di impegnare il patrimonio pubblico a garanzia anche dei prestiti già effettuati in precedenza (come quello a Cassa di Risparmio).
Insomma, l’Istituto Finanzio Pubblico così progettato non è altro che uno strumento per svendere i gioielli pubblici a soggetti privati, uno strumento che offre alla politica un paravento dietro al quale nascondersi ma che però è lei stessa a controllare.
Sinistra Unita ne contesta sia l’impianto che le finalità. Qui c’è in gioco davvero l’esistenza stessa di questa piccola Repubblica, la quale rischia di finire nelle mani di chissà chi.
Di certo la battaglia che condurremo in Consiglio non sarà sufficiente a fermare questo progetto di svendita del patrimonio collettivo della Repubblica. Serve l’apporto di ogni singolo cittadino e un grande sforzo di mobilitazione in qualsiasi forma.
Invitiamo i cittadini a partecipare all’incontro che si terrà questa sera alle ore 21.00 presso l’ex International di Borgo Maggiore organizzato da Sinistra Unita, Civico 10 e Rete per un ulteriore approfondimento sul tema.
Comunicato stampa Sinistra Unita
Se si volesse davvero valorizzare ed utilizzare al meglio il patrimonio immobiliare pubblico basterebbe condurre un censimento. Le intenzioni del Governo, invece, come si deduce leggendo l’articolato di legge, sembrano essere tutt’altre. Si parla, per esempio, di finanziamenti per il debito e la spesa corrente su ipoteca del patrimonio dello Stato; di finanziamenti al sistema bancario e finanziario sempre su ipoteca del patrimonio dello Stato; di finanziamenti per il rilancio del settore privato ancora una volta su ipoteca del patrimonio dello Stato (così noi cittadini compreremo le aziende decotte dei soliti furfanti magari dando in cambio pezzi del centro storico).
Un altro elemento di pericolosità è poi quello della cartolarizzazione, che altro non è che l’emissione di titoli che hanno a garanzia immobili di proprietà dello Stato, sui quali si dovranno pagare degli interessi, con il rischio, in caso di insolvenza, di vederseli sfuggire di mano.
E ancora: nel progetto di legge si prevede la possibilità di assumere partecipazioni in società sammarinesi o estere operanti in qualsivoglia ambito e settore, legando così le proprie sorti a soggetti su cui non è possibile esercitare un pieno controllo.
Ultima nota è quella per cui si prevede di impegnare il patrimonio pubblico a garanzia anche dei prestiti già effettuati in precedenza (come quello a Cassa di Risparmio).
Insomma, l’Istituto Finanzio Pubblico così progettato non è altro che uno strumento per svendere i gioielli pubblici a soggetti privati, uno strumento che offre alla politica un paravento dietro al quale nascondersi ma che però è lei stessa a controllare.
Sinistra Unita ne contesta sia l’impianto che le finalità. Qui c’è in gioco davvero l’esistenza stessa di questa piccola Repubblica, la quale rischia di finire nelle mani di chissà chi.
Di certo la battaglia che condurremo in Consiglio non sarà sufficiente a fermare questo progetto di svendita del patrimonio collettivo della Repubblica. Serve l’apporto di ogni singolo cittadino e un grande sforzo di mobilitazione in qualsiasi forma.
Invitiamo i cittadini a partecipare all’incontro che si terrà questa sera alle ore 21.00 presso l’ex International di Borgo Maggiore organizzato da Sinistra Unita, Civico 10 e Rete per un ulteriore approfondimento sul tema.
Comunicato stampa Sinistra Unita
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