“Uno scempio, un bollettino di guerra”. Il PSD riassume così i passi della maggioranza, in particolare sul sistema bancario. “Un modo d'agire sconsiderato da parte del governo che, dopo anni dall'uscita dalla black-list, doveva fare di tutto per non far ricadere i costi sulla reputazione del sistema finanziario, sulla raccolta, sui risparmiatori”. Sul commissariamento di Asset aggiunge: “Invece che gestire tutto in punta di piedi o correre al riparo subito con il blocco dei pagamenti, si è permesso che uscissero 60 milioni in 75 giorni e, a due giorni dal blocco, ancora non c'è provvedimento per permettere una operatività anche limitata su conti, carte, stipendi”. Si chiede con quale coraggio si addossino ancora responsabilità al vecchio esecutivo, imputando ogni addebito all'attuale governo e a Banca Centrale. Tanti gli interrogativi, dal destino di Asset alle mancate risposte alla sollecitazioni della Csdl sull'assorbimento dell'istituto da parte di Carisp.
Parte dal passato Mdsi: “Il quadro attuale è frutto di 20 anni trascorsi sulla giostra dell'offshore”. Richiama errori di visione, di mancato adeguamento dell'impianto normativo che hanno accelerato il degrado socio-economico. “I paladini del cambiamento – scrive – hanno messo mano al sistema bancario senza informare nessuno, senza un piano di intervento”, e chiedono una riforma del sistema con regole a garanzie del risparmio. “Impensabile cambiare scenario agendo sulle nomine – dice MDSI – peraltro non competenti di ristrutturazione bancaria”. Ormai chiaro, conclude, come Governo e Banca Centrale siano impegnati a portare avanti i propositi speculativi della propria matrice politica”.
Parte dal passato Mdsi: “Il quadro attuale è frutto di 20 anni trascorsi sulla giostra dell'offshore”. Richiama errori di visione, di mancato adeguamento dell'impianto normativo che hanno accelerato il degrado socio-economico. “I paladini del cambiamento – scrive – hanno messo mano al sistema bancario senza informare nessuno, senza un piano di intervento”, e chiedono una riforma del sistema con regole a garanzie del risparmio. “Impensabile cambiare scenario agendo sulle nomine – dice MDSI – peraltro non competenti di ristrutturazione bancaria”. Ormai chiaro, conclude, come Governo e Banca Centrale siano impegnati a portare avanti i propositi speculativi della propria matrice politica”.
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