Mario Monti è soddisfatto per i risultati del vertice di maggioranza.
Dopo cinque ore a palazzo Chigi, con Alfano, Bersani e Casini è stata trovata un’intesa sulla riforma del lavoro e della giustizia. Nulla di fatto, invece, sulla Rai: resta lo stallo tra il Pdl, che vuole procedere alle nomine in base alla legge Gasparri, e il Pd, che chiede una nuova governance per l’azienda radiotelevisiva di Stato. I problemi della tv pubblica dovranno quindi essere affrontati in un prossimo vertice. “Se i partiti non escono dalla Rai non siamo disposti a parlare”, frena Bersani. E rinviata è anche la discussione sulle misure per la crescita economica, anche se c’è un accordo di massima sulla riforma fiscale. Il più ottimista è Casini. "L'incontro è andato bene, si e' trovato un punto d'intesa su temi seri come la giustizia, il lavoro e la politica estera", dice il leader centrista che rende merito all’”ostinazione” di Monti che piace anche al presidente Napolitano. Per Alfano del Pdl “è stato fatto un buon lavoro”, anche se per la Giustizia rimangono i problemi. Più prudente è Bersani: “non è facile mettersi d’accordo su un progetto per l’Italia”, rileva confermando di lavorare per un centrosinistra di governo e non per la continuazione dell’attuale maggioranza. Ma a raffreddare l’ottimismo di premier e maggioranza sulla riforma del mercato del lavoro arrivano le parole di Susanna Camusso. La leader della Cgil boccia l’ipotesi di un modello tedesco sull’articolo 18, ma per la Fornero “un accordo è imprescindibile”. La trattativa continua fino a martedì, per l’appuntamento decisivo con Monti, che oggi ha visto Marchionne.
Da Roma Francesco Bongarrà
Dopo cinque ore a palazzo Chigi, con Alfano, Bersani e Casini è stata trovata un’intesa sulla riforma del lavoro e della giustizia. Nulla di fatto, invece, sulla Rai: resta lo stallo tra il Pdl, che vuole procedere alle nomine in base alla legge Gasparri, e il Pd, che chiede una nuova governance per l’azienda radiotelevisiva di Stato. I problemi della tv pubblica dovranno quindi essere affrontati in un prossimo vertice. “Se i partiti non escono dalla Rai non siamo disposti a parlare”, frena Bersani. E rinviata è anche la discussione sulle misure per la crescita economica, anche se c’è un accordo di massima sulla riforma fiscale. Il più ottimista è Casini. "L'incontro è andato bene, si e' trovato un punto d'intesa su temi seri come la giustizia, il lavoro e la politica estera", dice il leader centrista che rende merito all’”ostinazione” di Monti che piace anche al presidente Napolitano. Per Alfano del Pdl “è stato fatto un buon lavoro”, anche se per la Giustizia rimangono i problemi. Più prudente è Bersani: “non è facile mettersi d’accordo su un progetto per l’Italia”, rileva confermando di lavorare per un centrosinistra di governo e non per la continuazione dell’attuale maggioranza. Ma a raffreddare l’ottimismo di premier e maggioranza sulla riforma del mercato del lavoro arrivano le parole di Susanna Camusso. La leader della Cgil boccia l’ipotesi di un modello tedesco sull’articolo 18, ma per la Fornero “un accordo è imprescindibile”. La trattativa continua fino a martedì, per l’appuntamento decisivo con Monti, che oggi ha visto Marchionne.
Da Roma Francesco Bongarrà
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