Il confronto sul bilancio dello Stato riporta l'attenzione sulla necessità di ridurre la spesa. Per Assoindustria l’obiettivo, consegnato alla Commissione per la spending review, di un taglio di soli 10 punti percentuali nei prossimi tre anni è assolutamente insufficiente. Concorde sul presupposto che tutti debbano fare la propria parte, Anis pretende che siano davvero tutti a dare un contributo, non solo le imprese e i sammarinesi che lavorano nel privato, finora gli unici a pagare il conto della crisi economica. Anis chiede equità anche nel fare sacrifici e quindi una riduzione della spesa corrente di almeno del 30% in cinque anni.
A risuonare il campanello d'allarme anche l'ultima relazione della commissione di controllo della finanza pubblica, arrivata un anno fa, alla vigilia delle elezioni politiche. La premessa era sui limiti di analisi. Lungo l'elenco delle note dolenti: l'incoerenza fra crediti e debiti - elemento predominante del bilancio dello Stato - ricavi non ancorati alle entrate e costi agganciati alle disponibilità di cassa. La spesa pubblica viene definita “sostanzialmente incomprimibile”, la parte corrente rappresenta l'87% del totale ed è formata soprattutto da impegni a carattere legale/contrattuale. La revisione della spesa, in sostanza, può intervenire solo rinegoziando gli impegni contrattuali. Il trend di rapida contrazione della liquidità, scriveva la Commissione, espone lo Stato – in mancanza di correttivi sul medio periodo – a rischio di shock sistemico.
Sonia Tura
A risuonare il campanello d'allarme anche l'ultima relazione della commissione di controllo della finanza pubblica, arrivata un anno fa, alla vigilia delle elezioni politiche. La premessa era sui limiti di analisi. Lungo l'elenco delle note dolenti: l'incoerenza fra crediti e debiti - elemento predominante del bilancio dello Stato - ricavi non ancorati alle entrate e costi agganciati alle disponibilità di cassa. La spesa pubblica viene definita “sostanzialmente incomprimibile”, la parte corrente rappresenta l'87% del totale ed è formata soprattutto da impegni a carattere legale/contrattuale. La revisione della spesa, in sostanza, può intervenire solo rinegoziando gli impegni contrattuali. Il trend di rapida contrazione della liquidità, scriveva la Commissione, espone lo Stato – in mancanza di correttivi sul medio periodo – a rischio di shock sistemico.
Sonia Tura
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