Il divario tra pubblico e privato torna nelle critiche delle associazioni datoriali.
Vecchio nodo da sciogliere sul tavolo dei vari governi.
L'ultima relazione della commissione di controllo della finanza pubblica rimarcava l'incoerenza fra crediti e debiti, definendo la spesa pubblica “sostanzialmente incomprimibile”, con la parte corrente che rappresenta l'87% del totale.
La revisione della spesa, in sostanza, può intervenire solo rinegoziando gli impegni contrattuali. L'Anis chiede alla politica maggiore coraggio. Per gli industriali il taglio di 10 punti percentuali in tre anni è insufficiente. “Ci sono stati interventi di revisione delle spese dei dipartimenti con un risparmio di due milioni ma si può fare di più” – ammette Matteo Ciacci di Civico 10. Si salvaguardano invece scuola e sanità. A bilancio arriverà infatti 1 milione e 400.000 euro in più per l'iss.
Per Guerrino Zanotti la visione dell'Anis è miope, il paese non può permettersi tagli di quel genere. Il segretario agli Interni chiarisce poi che gli interventi non sono solo nel Bilancio. Su gestione Pa e semplificazione ce ne saranno altri, come l'accorpamento di uffici per lo sportello unico delle imprese. Entro il 30 novembre il gruppo di lavoro sulla Spending Review che coinvolge anche categorie, anis e parti sociali, dovrà consegnare al Governo le sue proposte. La maggioranza pensa infatti ad ulteriori interventi fra prima e seconda lettura. “Gli interessi non coincidono”, ha ammesso l'Osla, sottolineando che la riduzione sulla spesa corrente risparmia un 90 %, intoccabile”.
La Csu torna sulla questione. Il tavolo di confronto – scrive – è stato incapace di produrre risultati apprezzabili. Il timore del sindacato è che vista la carenza di proposte da chi è deputato a farne, venga effettuato un taglio lineare sugli stipendi pubblici, di cui lo 0.50% potrebbe essere solo un'anticipazione. Tutto questo mentre i lavoratori autonomi – continua - hanno ancora modo di eludere il fisco. Nel frattempo Segreteria Interni e sindacati stanno lavorando al rinnovo del contratto pubblico impiego.
Nel servizio intervista a Guerrino Zanotti, Segreteria Interni
Vecchio nodo da sciogliere sul tavolo dei vari governi.
L'ultima relazione della commissione di controllo della finanza pubblica rimarcava l'incoerenza fra crediti e debiti, definendo la spesa pubblica “sostanzialmente incomprimibile”, con la parte corrente che rappresenta l'87% del totale.
La revisione della spesa, in sostanza, può intervenire solo rinegoziando gli impegni contrattuali. L'Anis chiede alla politica maggiore coraggio. Per gli industriali il taglio di 10 punti percentuali in tre anni è insufficiente. “Ci sono stati interventi di revisione delle spese dei dipartimenti con un risparmio di due milioni ma si può fare di più” – ammette Matteo Ciacci di Civico 10. Si salvaguardano invece scuola e sanità. A bilancio arriverà infatti 1 milione e 400.000 euro in più per l'iss.
Per Guerrino Zanotti la visione dell'Anis è miope, il paese non può permettersi tagli di quel genere. Il segretario agli Interni chiarisce poi che gli interventi non sono solo nel Bilancio. Su gestione Pa e semplificazione ce ne saranno altri, come l'accorpamento di uffici per lo sportello unico delle imprese. Entro il 30 novembre il gruppo di lavoro sulla Spending Review che coinvolge anche categorie, anis e parti sociali, dovrà consegnare al Governo le sue proposte. La maggioranza pensa infatti ad ulteriori interventi fra prima e seconda lettura. “Gli interessi non coincidono”, ha ammesso l'Osla, sottolineando che la riduzione sulla spesa corrente risparmia un 90 %, intoccabile”.
La Csu torna sulla questione. Il tavolo di confronto – scrive – è stato incapace di produrre risultati apprezzabili. Il timore del sindacato è che vista la carenza di proposte da chi è deputato a farne, venga effettuato un taglio lineare sugli stipendi pubblici, di cui lo 0.50% potrebbe essere solo un'anticipazione. Tutto questo mentre i lavoratori autonomi – continua - hanno ancora modo di eludere il fisco. Nel frattempo Segreteria Interni e sindacati stanno lavorando al rinnovo del contratto pubblico impiego.
Nel servizio intervista a Guerrino Zanotti, Segreteria Interni
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