Borgo Maggiore, Domagnano e Serravalle, con il sostegno di tutte le altre Giunte di Castello, chiedono di rendere concreta la sicurezza sulla Superstrada ormai troppo pericolosa per gli automobilisti, i motociclisti e i pedoni. Sappiamo, scrivono, di un progetto complessivo di interventi strutturali e siamo anche consapevoli che tutto procede a rilento per mancanza di fondi. Per le Giunte una soluzione possibile è quella di riservare ogni anno una quota fissa, anche non rilevante, destinata all'esecuzione dei lavori, dando così continuità al progetto. Qualcosa di simile, spiegano, a quanto di anno in anno viene già stanziato per la bonifica delle frane. Bene l'installazione di autovelox fissi a Serravalle ma va corretto il comportamento degli automobilisti che oggi eccedono in velocità e in manovre pericolose: dalle soste a bordo strada, alle manovre di uscita in retromarcia, ai sorpassi in zone di divieto. Perchè, chiedono, lo Stato esita a correggere comportamenti sbagliati e non impugna, con più decisione lo strumento delle sanzioni, potenzialmente capace di procurare fondi per il risanamento strutturale? Le Giunte sollecitano maggiori controlli da parte delle Forze dell'Ordine e auspicano che, dopo le prime, anche altri autovelox vengano installati sia lungo la Superstrada, sia in altri luoghi segnati dal problema della velocità. Ogni intervento futuro, aggiungono, deve considerare le esigenze dei pedoni, per fare in modo che la Superstrada non sia più una barriera che separa in due il territorio. Le attuali strisce pedonali non solo sono insicure per chi attraversa e per studendi che usufruiscono del trasporto pubblico, ma creano ancor più pericolo quando un automobilista sceglie di fermarsi. Come soluzione le Giunte chiedono di installare dei semafori a chiamata. Lo Stato, conclude la nota, ha il dovere di fare tutto il possibile per scongiurare altre tragedie della strada e il Governo deve lavorare per incentivare un rapporto sano dei cittadini con il territorio. La Superstrada rimane oggi, per mille motivi, una barriera che rende difficile e pericoloso l'incontro dei Sammarinesi fra loro.
Sonia Tura
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©