Sono stati proprio Elena Tonnini e Roberto Ciavatta ad aprire il dibattito in Consiglio sulle loro dimissioni dal Congresso di Stato. Entrambi hanno chiesto venga resa pubblica la lettera con la quale il gruppo di Rete ha comunicato alla Reggenza la volontà di uscire dalla maggioranza. (Richiesta poi accolta con la pubblicazione della lettera sul sito istituzionale). L'ex Segretario agli Interni Tonnini ha argomentato la sua scelta sostenendo che non aveva senso andare avanti per scaldare una sedia, visto che da qualche tempo nel Governo non avevano spazi provvedimenti che potevano avere un impatto negativo a livello elettorale. Ha anche parlato di personalismi, fin dall'inizio della legislatura e ricatti da parte dei gruppi più piccoli, in maggioranza. Anche l'ex Segretario di Stato alla Sanità Ciavatta ha detto che a suo avviso non aveva senso proseguire, non potendo fare le cose che servono al paese. “La Dc si basa sul clientelismo – ha detto - e non c'era più la possibilità di portare a casa una riforma seria. Facciamo gli auguri – ha concluso – alla nuova maggioranza ”. Ciavatta ha fatto notare che ora tutti i gruppi consiliari che la sostengono, sono determinati per la tenuta del Governo. Entrambi gli ex Segretari di Stato di Rete hanno rivendicato l'opera svolta finora nella legislatura, compreso il debito estero, scelta ineludibile - ha spiegato Ciavatta - per dare ossigeno al paese.