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Tornato a San Marino l'obbligo di mascherina al chiuso

Ratificato nelle notte il Decreto Covid in vigore fino al 12 novembre. Zonzini (Rete) auspica limitazioni a non residenti italiani privi di green pass per accesso a ristoranti: rischio sanitario e nelle relazioni con Roma

di Luca Salvatori
29 ott 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

A San Marino torna l'obbligo della mascherina al chiuso, quando non è possibile mantenere il distanziamento di 1,5 metri. Lo prevede uno degli emendamenti al Decreto Covid, ratificato in seduta notturna in Consiglio. Esenti dall'obbligo i bambini sotto i sei anni ed i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina. Non ammesso l'uso di visiere parafiato.

Apportate anche altre modifiche al Decreto 173 in vigore fino al 12 novembre. La durata della certificazione Covid (il green pass sammarinese) viene ampliata da 9 a 12 mesi. Estese le possibilità per le lavoratrici gestanti, durante l'emergenza sanitaria, di chiedere l'astensione anticipata dal lavoro. Viene consigliata la modalità da remoto per riunioni ed assemblee. Convegni, meeting e congressi possono tenersi con capienza massima all'80% e obbligo di mascherina.

Stante l'emergenza sanitaria, in caso di carenza di personale, l'Iss è autorizzato all'emissione di bandi internazionali per l'assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario e sociosanitario anche qualora nelle liste di avviamento vi sia personale con qualificate competenze. Il Segretario Ciavatta ha spiegato che c'è necessità di reclutare ulteriori infermieri e oss, oltre a quelli che, per via del contratto a tempo determinato, pur lavorando restano iscritti nelle liste di avviamento al lavoro. (La reintroduzione dell'obbligo di mascherina al chiuso e tutte le altre modifiche decise questa notte dal Consiglio Grande e Generale, diventeranno effettive non appena il decreto 173 ratificato, verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale. La pubblicazione avverrà in tempi ragionevolmente brevi)




Ciavatta ha anche preannunciato l'eventualità di nuove misure da introdurre dopo il 12 novembre tenendo in considerazione l'evoluzione della pandemia. A tal proposito Zonzini di Rete ha auspicato limitazioni per gli italiani non residenti e privi di green pass, che a San Marino frequentano ristoranti e locali ai quali non sarebbero ammessi oltre confine. Una situazione, ha detto, che espone a rischi sanitari e anche al rischio di nuocere alle relazioni con Roma, perché potrebbe apparire come un tentativo di San Marino di lucrare sulle differenze nelle regole anti-contagio. Una posizione, quella di Zonzini, condivisa dal collega di Rete Spagni Reffi e anche da alcuni consiglieri di Libera e RF.

La seduta, a notte inoltrata, è proseguita con la ratifica dell'accordo di cooperazione turistica con la Grecia, l'adesione allo Statuto dell'Agenzia per le Energie Rinnovabili e la ratifica del Protocollo Emendativo dell'Accordo in materia radiotelevisiva firmato lo scorso 27 settembre a Roma. Ultimo atto della sessione d'ottobre la bocciatura dell'odg di RF, appoggiato da Libera, per chiedere un'audizione in Commissione III del CCR con un riferimento di Bcsm su emergenze e prospettive del sistema bancario, alla luce di recenti avvenimenti che riguardano un soggetto vigilato. Per il Segretario alle Finanze Marco Gatti sono infondate le voci su problematiche del sistema bancario o di un soggetto vigilato.  In replica, Nicola Renzi, di RF, ha preannunciato una raffica di interpellanze. Emanuele Santi, di Rete, ha parlato di "allarmismo ingiustificato", alla luce di verifiche e delle informazioni in suo possesso. 





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