Quella dei probabili candidati designati a comporre il nuovo Congresso di Stato è una girandola destinata a restare, almeno al momento, nel campo delle congetture.
Il toto ministri impazza e le voci si rincorrono ma nessuna, per ora, ha fondamento certo. Un poco più chiara sembra diventare la ripartizione proporzionale delle rappresentanze al Governo. Se n’è parlato nella prima riunione della coalizione vincente, se ne riparlerà lunedì mattina, per il secondo vertice. Il Patto per San Marino vuole arrivare alle scadenze istituzionali con la squadra pronta ad assumere gli incarichi e i confronti dunque si susseguono. Secondo fonti attendibili alla Democrazia Cristiana, e con lei gli Europopolari e Arengo e Libertà, andranno 5 segreterie di Stato, non 6 come inizialmente si supponeva. Un peso sul quale gli alleati sembrano concordi.
Sui nomi, a parte l’ufficializzazione di Gian Marco Marcucci per gli EpS e la scelta scontata di Fabio Berardi per Arengo e Libertà, ci si ferma ancora alle supposizioni. Voci insistenti danno per oramai quasi certo l’ingresso di Gabriele Gatti alla Segreteria alle Finanze, da stabilire gli altri due esponenti democristiani che andranno a comporre la delegazione. Si parla di Claudio Podeschi e Giancarlo Venturini. Pasquale Valentini, forte di un brillante risultato elettorale sembrerebbe deciso a restare alla guida del partito. Lo stesso sembrerebbe fare Mario Venturini, che manterrebbe il coordinamento di Alleanza Popolare lasciando ad altri il ruolo di Governo.
Certa Antonella Mularoni, ancora in forse Valeria Ciavatta. Ma per Ap le Segreterie di Stato potrebbero diventare 3, in virtù dei seggi conquistati. Un nodo politico ancora da sciogliere. Questo modificherebbe anche la rappresentatività della Lista per la Libertà, che da una Segreteria potrebbe passare a due, con Augusto Casali che affiancherebbe Marco Arzilli, ma la questione è ancora aperta. Uno invece il dicastero che verrà assegnato all’Unione dei Moderati e qui sembra scontata la nomina di Romeo Morri.
Niente c’è ancora di definito per le singole deleghe. Anche di questo si inizierà a parlare lunedì mattina, quando le 4 forze del Patto torneranno allo stesso tavolo per proseguire nel confronto già aperto, segnato dalla richiesta di rinnovamento annunciata a gran voce da Alleanza Popolare che intende porla con determinazione al prossimo vertice del Patto.
Giovanna Bartolucci
Il toto ministri impazza e le voci si rincorrono ma nessuna, per ora, ha fondamento certo. Un poco più chiara sembra diventare la ripartizione proporzionale delle rappresentanze al Governo. Se n’è parlato nella prima riunione della coalizione vincente, se ne riparlerà lunedì mattina, per il secondo vertice. Il Patto per San Marino vuole arrivare alle scadenze istituzionali con la squadra pronta ad assumere gli incarichi e i confronti dunque si susseguono. Secondo fonti attendibili alla Democrazia Cristiana, e con lei gli Europopolari e Arengo e Libertà, andranno 5 segreterie di Stato, non 6 come inizialmente si supponeva. Un peso sul quale gli alleati sembrano concordi.
Sui nomi, a parte l’ufficializzazione di Gian Marco Marcucci per gli EpS e la scelta scontata di Fabio Berardi per Arengo e Libertà, ci si ferma ancora alle supposizioni. Voci insistenti danno per oramai quasi certo l’ingresso di Gabriele Gatti alla Segreteria alle Finanze, da stabilire gli altri due esponenti democristiani che andranno a comporre la delegazione. Si parla di Claudio Podeschi e Giancarlo Venturini. Pasquale Valentini, forte di un brillante risultato elettorale sembrerebbe deciso a restare alla guida del partito. Lo stesso sembrerebbe fare Mario Venturini, che manterrebbe il coordinamento di Alleanza Popolare lasciando ad altri il ruolo di Governo.
Certa Antonella Mularoni, ancora in forse Valeria Ciavatta. Ma per Ap le Segreterie di Stato potrebbero diventare 3, in virtù dei seggi conquistati. Un nodo politico ancora da sciogliere. Questo modificherebbe anche la rappresentatività della Lista per la Libertà, che da una Segreteria potrebbe passare a due, con Augusto Casali che affiancherebbe Marco Arzilli, ma la questione è ancora aperta. Uno invece il dicastero che verrà assegnato all’Unione dei Moderati e qui sembra scontata la nomina di Romeo Morri.
Niente c’è ancora di definito per le singole deleghe. Anche di questo si inizierà a parlare lunedì mattina, quando le 4 forze del Patto torneranno allo stesso tavolo per proseguire nel confronto già aperto, segnato dalla richiesta di rinnovamento annunciata a gran voce da Alleanza Popolare che intende porla con determinazione al prossimo vertice del Patto.
Giovanna Bartolucci
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