All’ordine del giorno la presentazione del programma per la 26° legislatura, cui seguirà il dibattito, al termine del quale ci sarà l’approvazione del programma di governo e la nomina del Congresso di Stato. Poi la seduta sarà sospesa per consentire alla Giunta delle elezioni di procedere alle verifiche di competenza. Seguirà il giuramento dei segretari di Stato e quello dei consiglieri eletti che entrano in aula al loro posto.
L’Ufficio di Presidenza ha fatto da antipasto a quanto succederà la prossima settimana, con il botta e risposta tra il segretario agli Interni e il capogruppo PSD.
Valeria Ciavatta voleva portare in seconda lettura la modifica della legge elettorale per accelerare lo spoglio delle schede, in vista delle elezioni amministrative. “Mi ero mossa in tempo – dichiara – ma negli ultimi mesi la maggioranza non si è più confrontata sulle proposte del governo. Claudio Felici si è opposto semplicemente per fare un dispetto. L’intera maggioranza ha avuto timore di portare in Consiglio una legge sulla materia elettorale che avrebbe potuto mettere alla prova l’effimera impalcatura eretta pur di restare al governo”.
Immediata la replica. “Quando si apre una crisi – dice Felici – bisogna essere consapevoli dei danni che si fanno, non è l’unica legge stoppata”. Smentisce poi il problema dei numeri. “La legge è tecnica ma portarla in seconda lettura significava arrivare a una discussione politica, per cui – per l’esponente PSD – serviva una seduta adeguata. Ho apprezzato l’azione del segretario Ciavatta – conclude – per cui non ho motivo di fare ripicche. Il dispetto lo ha fatto AP al Paese.”
L’Ufficio di Presidenza ha fatto da antipasto a quanto succederà la prossima settimana, con il botta e risposta tra il segretario agli Interni e il capogruppo PSD.
Valeria Ciavatta voleva portare in seconda lettura la modifica della legge elettorale per accelerare lo spoglio delle schede, in vista delle elezioni amministrative. “Mi ero mossa in tempo – dichiara – ma negli ultimi mesi la maggioranza non si è più confrontata sulle proposte del governo. Claudio Felici si è opposto semplicemente per fare un dispetto. L’intera maggioranza ha avuto timore di portare in Consiglio una legge sulla materia elettorale che avrebbe potuto mettere alla prova l’effimera impalcatura eretta pur di restare al governo”.
Immediata la replica. “Quando si apre una crisi – dice Felici – bisogna essere consapevoli dei danni che si fanno, non è l’unica legge stoppata”. Smentisce poi il problema dei numeri. “La legge è tecnica ma portarla in seconda lettura significava arrivare a una discussione politica, per cui – per l’esponente PSD – serviva una seduta adeguata. Ho apprezzato l’azione del segretario Ciavatta – conclude – per cui non ho motivo di fare ripicche. Il dispetto lo ha fatto AP al Paese.”
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