"La democrazia cristiana va avanti. L’ufficio di segreteria è stato nominato – dicono i vertici di via delle scalette – se Pier Marino Mularoni ne farà parte o meno questo non influirà sui lavori del neonato organismo". Già oggi fissata la prima riunione per decidere le prossime iniziative del partito, a iniziare da un giro di consultazioni con tutte le forze di opposizione e Alleanza Popolare, già in settimana. L’ Ufficio di segreteria uscito dalle votazioni degli organismi Dc è formato da Claudio Podeschi, Pasquale Valentini e appunto Pier Marino Mularoni, che, prima del voto, aveva annunciato l’impossibilità di accettare la nomina perché non corrispondeva a quanto chiesto dal documento dei 21. Posizione tenuta anche dagli altri firmatari, intervenuti nel dibattito: Cesare Gasperoni, Rosa Zafferani e Giovanni Lonfernini, Che alla fine si sono astenuti dalla votazione. Risultato: 20 votanti e altrettanti voti per Mularoni, 19 per Valentini e 18 per Podeschi. Candidati che – stando alla corrente critica del partito - "non rappresentavano una reale intenzione di svolta e rinnovamento della Dc, bensì ancora una volta espressione della suddivisione delle correnti interne" - ammette Rosa Zafferani. Inoltre tra le richieste del documento c’era quella di azzerare alcuni incarichi, mentre accanto all’ufficio di segreteria sono state confermati quelli di vice segretari. "Il numero dei membri dell’ ufficio di segreteria non era fissato – ribadisce il capogruppo Gabriele Gatti – e tra l’altro nelle nomine di organismi non è mai successo che ci fosse unanimità". Il capitolo dunque è chiuso.
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