"Il botta e risposta tra il Segretario politico del PDCS ed il Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione Giuseppe Maria Morganti, sulla designazione da parte del Senato Accademico del nuovo Rettore, ha un sapore quasi tragicomico. Il problema non sta, infatti, tra chi è rimasto sorpreso (sic!) per questa nomina e chi, invece, si rimette istituzionalmente alle autonome scelte del Senato Accademico. Il problema sta nel cuore in una delle osservazioni che UPR ha sollevato nel corso dell’approvazione della legge di riforma: l’autonomia della “nuova” Università dalla politica. Che, nelle dichiarazioni di Morganti e Gatti, è già stata smentita nei fatti. Perché? Perché una parte della politica di maggioranza si è già comunque intromessa definendo il percorso che ha portato, da parte del Senato Accademico, a questa nomina. Ed un’altra parte politica, sempre di maggioranza, si agita, sperando non sia una mera simulazione di irritazione dopo aver sdoganato silenziosamente in aula la legge Morganti, nel dover prendere atto di questa nomina. UPR valuterà con scrupolosità questa scelta che passerà all’attenzione del Consiglio Grande e Generale. Sperando soprattutto che non si collochi nel solco della tradizione recente che ha visto il Rettore alla pari di un monarca che “regna e governa” ma che, oltre all’alto profilo culturale ed al prestigio scientifico abbia anche spiccate competenze manageriali. I primi passi però ci lasciano perplessi. Quando poi leggiamo che il Prof. Renato di Nubila, un sammarinese di adozione ma da sempre vicino alla nostra Università, sia stato eslcuso dal Senato Accademico ed è arrivato addirittura a definire la giornata di sabato – in cui si sono svolte le elezioni interne al nostro Ateneo - come la “più nera dell'Università di San Marino” non possiamo fare finta di nulla. Di Nubila ha denunciato la nascita di “un blocco ideologico, segnato da un sinistrismo di vecchio stampo stalinista; un patto spregiudicato, con la complicità della Direzione Istruzione, per arrivare alla designazione di Corrado Petrocelli a Rettore e con la compiacente e partigiana gestione della riunione da parte del vicario Luciano Canfora”. Ha Parlato di un clima intimidatorio nei suoi confronti, di epurazione e di un vero e proprio ricatto quando - così riferisce - gli è stato chiesto: “Se vuoi andare in Senato, devi votare Petrocelli”. Cari Gatti e Morganti, se le accuse di Di Nubila saranno confermate, di quale autonomia rispetto alla politica stiamo parlando"?
comunicato stampa Upr
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