Giovanni Lonfernini, Pier Marino Menicucci e Cesare Gasperoni hanno rassegnato le dimissioni dagli incarichi del partito. Sono rispettivamente capogruppo consiliare, Presidente dell'assemblea degli aderenti e Responsabile amministrativo all'interno dell'Unione per la Repubblica. "ci sono momenti - scrivono - in cui occorre compiere atti sicuramente poco usuali rispetto a quello che avviene secondo le solite regole".
Consapevoli della nostra condotta, avvenuta sempre nel pieno rispetto delle leggi del nostro Stato, potremmo, infatti, continuare a svolgere i nostri ruoli politici in attesa di chiarire nei prossimi giorni - di fronte alle autorità preposte - ogni eventuale addebito posto a nostro carico al netto anche di tutte le speculazioni politiche, montate ad arte, sul cosiddetto "Conto Mazzini". Ma, almeno per noi, tutto questo non basta. Per questo, stamane, abbiamo deciso di rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni da ogni incarico che il Movimento ha inteso conferirci in occasione del Congresso tenutosi nel maggio 2013 (Presidente dell'Assemblea degli Aderenti, Responsabile Amministrativo e Presidente del Gruppo Consigliare). Prendiamo questa scelta non per rispondere alla discesa in campo dei nuovi e vecchi (in alcuni casi vecchissimi) paladini della questione morale il cui spessore è del tutto discutibile. Si sa, infatti, che il vizio di molti è quello di relegare - sotto una vera e propria "damnatio memoriae" - eventi avvenuti appena qualche mese fa, ma tant'è. Lo facciamo, invece, per mettere in campo una reale scelta di discontinuità. Lo facciamo, non solo per tutelare l'onorabilità delle nostre persone, ma anche per dimostrare il nostro rispetto per la fiducia che gli amici dell'Unione Per la Repubblica hanno inteso offrirci incondizionatamente.
Cesare Antonio Gasperoni
Giovanni Lonfernini
Pier Marino Menicucci
Consapevoli della nostra condotta, avvenuta sempre nel pieno rispetto delle leggi del nostro Stato, potremmo, infatti, continuare a svolgere i nostri ruoli politici in attesa di chiarire nei prossimi giorni - di fronte alle autorità preposte - ogni eventuale addebito posto a nostro carico al netto anche di tutte le speculazioni politiche, montate ad arte, sul cosiddetto "Conto Mazzini". Ma, almeno per noi, tutto questo non basta. Per questo, stamane, abbiamo deciso di rassegnare le nostre irrevocabili dimissioni da ogni incarico che il Movimento ha inteso conferirci in occasione del Congresso tenutosi nel maggio 2013 (Presidente dell'Assemblea degli Aderenti, Responsabile Amministrativo e Presidente del Gruppo Consigliare). Prendiamo questa scelta non per rispondere alla discesa in campo dei nuovi e vecchi (in alcuni casi vecchissimi) paladini della questione morale il cui spessore è del tutto discutibile. Si sa, infatti, che il vizio di molti è quello di relegare - sotto una vera e propria "damnatio memoriae" - eventi avvenuti appena qualche mese fa, ma tant'è. Lo facciamo, invece, per mettere in campo una reale scelta di discontinuità. Lo facciamo, non solo per tutelare l'onorabilità delle nostre persone, ma anche per dimostrare il nostro rispetto per la fiducia che gli amici dell'Unione Per la Repubblica hanno inteso offrirci incondizionatamente.
Cesare Antonio Gasperoni
Giovanni Lonfernini
Pier Marino Menicucci
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