Alla fine il pastrocchio in salsa Smac Card è stato servito.
L’introduzione obbligatoria della Smac per la certificazione dei ricavi per le attività economiche ha messo in evidenza quanto Unione per la Repubblica sta dicendo già dal 2013.
Le proposte delle Associazioni di Categoria sono la diretta conseguenza di una scelta sbagliata di utilizzare impropriamente uno strumento di marketing territoriale come elemento per verificare i ricavi degli operatori economici.
Difficile capire la ratio che ha suggerito agli estensori della Legge 16 dicembre 2013 n. 166 “Imposta Generale sui Redditi” di prevedere nell’art. 100 “Obbligo di conservazione dei documenti e di certificazione dei ricavi” l’emissione del decreto delegato che avrebbe generato poi tanti problemi.
Le breve vita del decreto:
emesso 11 agosto dopo che il Governo aveva già battuto in ritirata rispetto alle Categorie Economiche sulla vicenda aperture serali obbligatorie;
data di entrata in vigore del 1 ottobre 2014 non rispettata;
ratifica il 3 novembre 2014 con spostamento data entrata in vigore al 1 gennaio 2015.
Era già il preludio di un flop ampiamente annunciato e prevedibile.
Governo e maggioranza hanno agito sempre in assoluta solitudine dal punto di vista politico. Legge fiscale e Decreto Smac sono stati avversati con decisione da tutta l’opposizione e Unione per la Repubblica ha fatto ripetutamente presente tutte le potenziali criticità presenti nel Decreto e i numerosi problemi tecnici legati alla sua applicazione.
Ma nonostante tutto i 33 consiglieri di maggioranza hanno votato la Legge Fiscale prima e poi il decreto Smac senza trovare sensato nessun rilievo mosso dall’opposizione.
Siamo curiosi di capire ora come verrà fatto rispettare l’art. 7 “Sanzioni” del Decreto Delegato 3 novembre 2014 n. 176 e perché l’art. 8 “Cessioni compiute dallo Stato e dagli Enti pubblici” nonostante fosse già noto da agosto 2014, non è stato applicato dall’Amministrazione Pubblica dal 1 gennaio 2015.
UPR considera tutto ciò un immenso pasticcio, gestito con improvvisazione, con costi per le aziende che si devono adeguare, costi per lo Stato che deve implementare software, acquistare hardware e assumere personale per la gestione di tutto il complesso sistema della Smac.
Se la verifica di maggioranza che inizia oggi deve esaminare l’operato del Governo ha sicuramente un valido argomento su cui fare delle riflessioni e aggiungiamo noi qualche considerazione.
Comunicato stampa Unione per la Repubblica
L’introduzione obbligatoria della Smac per la certificazione dei ricavi per le attività economiche ha messo in evidenza quanto Unione per la Repubblica sta dicendo già dal 2013.
Le proposte delle Associazioni di Categoria sono la diretta conseguenza di una scelta sbagliata di utilizzare impropriamente uno strumento di marketing territoriale come elemento per verificare i ricavi degli operatori economici.
Difficile capire la ratio che ha suggerito agli estensori della Legge 16 dicembre 2013 n. 166 “Imposta Generale sui Redditi” di prevedere nell’art. 100 “Obbligo di conservazione dei documenti e di certificazione dei ricavi” l’emissione del decreto delegato che avrebbe generato poi tanti problemi.
Le breve vita del decreto:
emesso 11 agosto dopo che il Governo aveva già battuto in ritirata rispetto alle Categorie Economiche sulla vicenda aperture serali obbligatorie;
data di entrata in vigore del 1 ottobre 2014 non rispettata;
ratifica il 3 novembre 2014 con spostamento data entrata in vigore al 1 gennaio 2015.
Era già il preludio di un flop ampiamente annunciato e prevedibile.
Governo e maggioranza hanno agito sempre in assoluta solitudine dal punto di vista politico. Legge fiscale e Decreto Smac sono stati avversati con decisione da tutta l’opposizione e Unione per la Repubblica ha fatto ripetutamente presente tutte le potenziali criticità presenti nel Decreto e i numerosi problemi tecnici legati alla sua applicazione.
Ma nonostante tutto i 33 consiglieri di maggioranza hanno votato la Legge Fiscale prima e poi il decreto Smac senza trovare sensato nessun rilievo mosso dall’opposizione.
Siamo curiosi di capire ora come verrà fatto rispettare l’art. 7 “Sanzioni” del Decreto Delegato 3 novembre 2014 n. 176 e perché l’art. 8 “Cessioni compiute dallo Stato e dagli Enti pubblici” nonostante fosse già noto da agosto 2014, non è stato applicato dall’Amministrazione Pubblica dal 1 gennaio 2015.
UPR considera tutto ciò un immenso pasticcio, gestito con improvvisazione, con costi per le aziende che si devono adeguare, costi per lo Stato che deve implementare software, acquistare hardware e assumere personale per la gestione di tutto il complesso sistema della Smac.
Se la verifica di maggioranza che inizia oggi deve esaminare l’operato del Governo ha sicuramente un valido argomento su cui fare delle riflessioni e aggiungiamo noi qualche considerazione.
Comunicato stampa Unione per la Repubblica
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