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Valentini risponde a Rete: "Da me nessuna richiesta di indagine sul Tribunale"

27 ott 2015
Valentini risponde a Rete: "Da me nessuna richiesta di indagine sul Tribunale"
Valentini risponde a Rete: "Da me nessuna richiesta di indagine sul Tribunale"
Dura replica del segretario di Stato agli Esteri a Rete: il movimento ne aveva chiesto le dimissioni sulla base di “interpretazioni di affermazioni – precisa Valentini – da me mai pronunciate in Consiglio nel giugno 2015. Nessuna richiesta di indagine sul Tribunale – rimarca - al contrario la mia proposta di una commissione di inchiesta, volutamente provocatoria, si riferiva all'ambito politico e alla confusione che, in tale ambito, stava accompagnando l'azione del Tribunale e non consentiva di distinguere chiaramente chi si stava adoperando per l'affermazione della verità. Stoccata poi alle opposizioni: “La mia preoccupazione – sottolinea Valentini – anticipava i contenuti dell'ordinanza di arresto di Gatti, nella quale si evidenzia un disegno di restaurazione e delegittimazione del Tribunale riportando anche l'ipotesi di coinvolgimento dei movimenti e di alcune forze di minoranza. Voler dunque attribuire al sottoscritto un collegamento con questi disegni, non solo risulta un’ipotesi fantasiosa e destituita di ogni fondamento, ma fa sorgere ancora più inquietante la domanda di allora: a chi giova tutto questo e qual è il progetto che si vuol servire?”.

Di seguito il comunicato del Segretario Pasquale Valentini:
"Di fronte alle iniziative intraprese dal Movimento RETE attraverso i comunicati stampa e la successiva presentazione di un Ordine del Giorno in Consiglio Grande e Generale, volte a chiedere le mie dimissioni sulla base di interpretazioni di affermazioni da me mai pronunciate in Consiglio nel giugno 2015, preciso quanto segue.
Come si può verificare chiaramente nella trascrizione del mio intervento, nello stesso non compare nessuna richiesta di indagine sul Tribunale sammarinese. Al contrario, la mia proposta di una Commissione d’inchiesta, volutamente provocatoria, si riferiva, come è giusto, all’ambito politico e alla confusione che, in tale ambito, stava accompagnando l’azione del Tribunale; confusione che non consentiva di distinguere chiaramente chi si stava adoperando per l’affermazione della verità e per risanare il deterioramento del nostro sistema Paese e chi, invece, lavorava per contrastare tale percorso.
Una preoccupazione, la mia, che anticipava quello che oggi trova conferma nel contenuto dell’Ordinanza che accompagna la carcerazione di Gabriele Gatti, nella quale si evidenzia un disegno di restaurazione e di delegittimazione dell’azione del Tribunale e si riporta anche l’ipotesi di possibili coinvolgimenti in tutto ciò dei movimenti e di alcuni gruppi di opposizione.
Voler dunque attribuire al sottoscritto un collegamento con questi disegni, non solo risulta un’ipotesi fantasiosa e destituita di ogni fondamento, ma fa sorgere ancora più inquietante la domanda di allora: a chi giova tutto questo e qual è il progetto che si vuol servire?"

Pasquale Valentini
Segretario di Stato per gli Affari Esteri e Politici


L'intervento di Roberto Ciavatta dopo le parole del Segretario Valentini

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