Riforma tributaria e Conto Mazzini i due temi principali della protesta organizzata per domani dal titolo “Fermiamoli”.
Non ci sono più molti spazi di manovra per cambiare la riforma tributaria, ma Rete, Civico 10 e Sinistra Unita ci sperano ancora: intanto fanno appello alla cittadinanza affinché si presenti sul Pianello, domani dalle 18 alle 20 e oltre, per manifestare civilmente contro la legge e contro la mancanza di chiarezza emersa dalle vicende del conto Mazzini.
Con un ordine del giorno i consiglieri hanno anche chiesto le dimissioni dei nomi chiamati in causa. “Non si può andare verso l'inasprimento fiscale – fa notare Luca Lazzari – quando ci sono ancora sperperi e ruberie”. E Marco Stacchini ricorda: “Nel dicembre 2010 sotto il Palazzo chiedevamo equità, tre anni dopo nulla è mutato. Non è più il tempo delle chiacchiere su Facebook o nei bar, è tempo di metterci la faccia”. Il primo messaggio, concludono, è alla politica, affinché ascolti e poi dialoghi, due cose che non avvengono, in aula e fuori. Sulla riforma un messaggio è anche alla Csu, che prima la definisce inemendabile poi trova l'accordo: “Pensiamo – concludono – che debba dare qualche spiegazione ai suoi iscritti”.
Nel video l'intervista di Elena Tonnini, consigliere del movimento Rete.
FB
Non ci sono più molti spazi di manovra per cambiare la riforma tributaria, ma Rete, Civico 10 e Sinistra Unita ci sperano ancora: intanto fanno appello alla cittadinanza affinché si presenti sul Pianello, domani dalle 18 alle 20 e oltre, per manifestare civilmente contro la legge e contro la mancanza di chiarezza emersa dalle vicende del conto Mazzini.
Con un ordine del giorno i consiglieri hanno anche chiesto le dimissioni dei nomi chiamati in causa. “Non si può andare verso l'inasprimento fiscale – fa notare Luca Lazzari – quando ci sono ancora sperperi e ruberie”. E Marco Stacchini ricorda: “Nel dicembre 2010 sotto il Palazzo chiedevamo equità, tre anni dopo nulla è mutato. Non è più il tempo delle chiacchiere su Facebook o nei bar, è tempo di metterci la faccia”. Il primo messaggio, concludono, è alla politica, affinché ascolti e poi dialoghi, due cose che non avvengono, in aula e fuori. Sulla riforma un messaggio è anche alla Csu, che prima la definisce inemendabile poi trova l'accordo: “Pensiamo – concludono – che debba dare qualche spiegazione ai suoi iscritti”.
Nel video l'intervista di Elena Tonnini, consigliere del movimento Rete.
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