Consegnato alla Reggenza l'accordo di maggioranza, ora le due coalizioni sono pronte – usando le parole del Segretario Dc - a “voltare pagina” con “spirito costruttivo”. Il mandato per la formazione dell'Esecutivo è la conferma, per Gian Carlo Venturini, che le turbolenze sono alle spalle. I giorni scorsi – aggiunge Alessandro Mancini - “sono serviti ad approfondire i temi e a concentrarsi sui punti cardine del programma di governo”, e AR si dice soddisfatta del risultato. Dopo il pesante tour de force in cerca dell'intesa, il week-end servirà per riprendere fiato. Poi di nuovo al lavoro per definire programma e deleghe, con la Dc che riunirà anche i propri organismi per le consultazioni sui suoi rappresentanti in Congresso. E lì si gioca la partita nella partita, perché fatta eccezione di Luca Beccari e Marco Gatti – riconfermati ad Esteri e Finanze – per le altre tre Segreterie si farebbero quattro nomi.
Massimo riserbo in Alleanza Riformista, chiamata a decidere per l'Industria tra Rossano Fabbri – primo degli eletti – Denise Bronzetti e Gian Nicola Berti.
Partita invece chiusa, salvo sorprese, nell'altra coalizione. In Libera, Territorio a Matteo Ciacci e Lavoro ad Alessandro Bevitori, mentre nel Psd Turismo a Federico Pedini Amati e Interni ad Andrea Belluzzi. Ad eccezione dello Sport, già assegnato ad AR, le due coalizioni si sono date un massimo di 15 giorni per trovare la quadra sulle altre deleghe.
Il Segretario del Psd Gerardo Giovagnoli si aspetta speditezza nelle scelte. Alcuni dei nodi evidenziati in campagna elettorale come sanità, territorio, gestione del debito ed emergenza casa – rimarca - sono già stati affrontati in questa prima fase di negoziato, in cerca di equilibri utili. Fermo restando che “la grande cornice di tutto, non conflittuale ma di sostanza e condivisa – aggiunge - ha a che fare con l'accordo di associazione, che deve guidare in maniera trasversale l'azione del governo”.
Confida che il confronto sulle deleghe proceda senza intoppi, “perché in una bilancia immaginaria – spiega - abbiamo diversi pesi con cui si possono giocare gli equilibri tra le varie forze in campo”. Si dice fiducioso anche il Segretario di Libera Matteo Ciacci, che alla luce delle turbolenze rispetto al programma ritiene sia meglio chiarire subito piuttosto che in corso d'opera: “Un governo di 44 in contrasto dal giorno dopo – dice - lo abbiamo già visto”. Sui temi più divisivi – aggiunge – è stata trovata la sintesi. Ora siamo proiettati su un programma con impegni precisi e tempistiche chiare. Tutti i governi sono politici – afferma - ma questo è decisamente programmatico”.