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La vicenda Banca Commerciale in Consiglio: sospesi per un'ora i lavori

25 nov 2011
San Marino - La vicenda Banca Commerciale in Consiglio: sospesi per un'ora i lavori
San Marino - La vicenda Banca Commerciale in Consiglio: sospesi per un'ora i lavori
La decisione di Banca Centrale, di disporre per Banca Commerciale Sammarinese, il blocco dei pagamenti, irrompe in Aula. Il Consiglio, impegnato nella discussione del bilancio, sospende i lavori per circa un’ora. I Capigruppo incontrano il governo che già si era riunito per fare il punto della situazione e fissano un nuovo incontro in serata, a cui prenderà parte anche Antonio Gumina, della vigilanza di Banca Centrale. La decisione, spiega il Segretario alle finanze, vuole evitare la fuoriuscita di capitale nelle ore in cui sembra concretizzarsi una trattativa di vendita. Sul piano tecnico si fa notare che la Lisf, legge che regolamenta il settore, risale al 2005 e prevede – in questi casi – il blocco del pagamento tout court. Sarebbe già pronta la modifica al provvedimento proprio per garantire l’operatività degli sportelli. Intanto, sulla scelta adottata da Banca Centrale, maggioranza e opposizione si dividono. Il Patto dice: c’è una trattativa seria, la banca deve essere messa in sicurezza e l’operatività deve riprendere al più presto. L’opposizione punta il dito su Banca Centrale e i socialriformisti sul Segretario alle finanze che dicono, solo pochi giorni fa, ci aveva assicurato la piena operatività della Bcs. Intanto, in Aula, prosegue il dibattito sui conti dello Stato. L’opposizione punta il dito sulla mancanza di elementi per lo sviluppo e la crescita. La maggioranza risponde con il piano strategico di sviluppo economico. Trasversale la richiesta di scelte più coraggiose. Siamo convinti che il Paese può farcela dice Stefano Macina del psd, nonostante l’ottusità di qualcuno nella maggioranza. Tra gli emendamenti annunciati quello di Paride Andreoli del prsr che propone di ripristinare il primo tratto della ferrovia che collega Borgo a Città, finanziandolo con una tassa speciale. Bisogna incrementare il prodotto interno, afferma, perché adesso il rosso di bilancio è debito reale: 51 milioni dall’assestamento mentre, dice, per il previsionale si arriverà a 70 milioni. Non deve spaventarci il debito, afferma il capogruppo di alleanza popolare. Bisogna lavorare sulle prospettive. Per Roberto Giorgetti ci sono tanti segnali di controtendenza. Non siamo nella situazione dell’Italia, della Grecia e di altri Paesi. Facciamo i conti con problemi che nascono da lontano: la bolla speculativa edilizia, un sistema bancario e finanziario sui cui si pensava di poter vivere di rendita. Spazi di distorsione, dice, che hanno comportato prezzi pesanti da pagare, su tutti la perdita di credibilità. E la premessa per ogni prospettiva era rimettere sui giusti binari situazioni insostenibili. La novità è la disponibilità bipartisan al confronto. Fa eccezione Sinistra Unita che, pur non chiudendo al dialogo, dice di non credere alla reale disponibilità all’ascolto da parte di un governo che reputa incapace di gestire il Paese. Critico, nella replica il Segretario alle finanze. Qualcuno, dice, ha descritto una situazione così disastrosa che, se fossimo una azienda, dovrebbero denunciarci per aggiotaggio. Oggi, sottolinea Pasquale Valentini, non c’è debito pubblico. Ci sono soldi stanziati per gli investimenti.

Nel video le interviste a Pasquale Valentini, Segretario per le Finanze; Claudio Felici, Psd; Massimo Cenci, LDL; Paolo Crescentini, Psrs; Luigi Mazza, Pdcs; Angela Venturini, Udm; Pier Marino Mularoni, Upr: Ivan Foschi, SU; Roberto Giorgetti, Ap.

s.t.

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