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Attenzione al Doomscrolling

I pensieri e la nostra quotidianità sono travolti ogni giorno da un bombardamento mediatico che ci porta a pensare che non esistano più buone notizie, l'empatia che scaturisce si chiama Doomscrolling.

di Roberto Bagazzoli
24 mar 2022
foto pexel
foto pexel

Il Covid e poi il flusso continuo di notizie legate al conflitto ucraino sembrano avere messo in ombra le notizie buone. Il problema sorge nel momento in cui passiamo troppo tempo davanti agli schermi che siano del pc o della tv per leggere o guardare informazioni per lo più negative che provengono dalle diverse situazioni che stiamo vivendo e che potrebbero indurci a pensare che nel mondo non accada più nulla di buono o positivo.



Nei periodi di crisi non è raro che si senta il bisogno di approfondire per comprendere pur rischiando ansia e tristezza. Gli esperti di salute mentale definiscono questa tendenza ‘doomscrolling’ e avvertono che non va ignorata, perché alimenta gli stati depressivi: come sottolinea Paul Salkovskis, docente di psicologia clinica all’Università di Oxford. La parola deriva da ‘scrollare’ (che è il movimento di chi scorre velocemente i testi) e ‘doom’ (‘destino tragico’): riferito alla lunga lista di eventi drammatici che leggiamo.   L’eccesso di empatia può essere dannoso, perché il doomscrolling genera anche disturbi dell’attenzione. Diverse le pratiche, che possono aiutare a non precipitare nel vortice: fare un reset dei pensieri come se fosse un gioco da ragazzi, attivarsi praticamente, restare positivi e focalizzare i propri obiettivi.


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