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Da "duro" sul campo di calcio a "cattivo" del cinema

E' la storia di Vinnie Jones uno dei personaggi più pittoreschi di Hollywood

di Mirco Zani
27 dic 2020

Vincent Peter Jones nasce a Watford il 5 gennaio 1965, vista l’immagine che ne abbiamo, riesce difficile pensare a lui come un adorabile bambino al pari dei suoi coetanei. La sua carriera da calciatore parte con Il Wealdstone, squadra della zona metropolitana di Londra, dove gioca due stagioni prima di una breve esperienza nella terza divisione del calcio svedese con l’IFK Holsmund da dove poi passerà al Wimbledon. Disputerà oltre 250 partite diventando uno dei capisaldi di quella “Crazy Gang” capace di mettere a ferro e fuoco i tutti i campi della Premier League dove passavano. Vinnie riesce a indossare anche le casacche di club storici come Leeds United,  Sheffield United e Chelsea, finendo poi per tornare al suo grande amore, al Wimbledon. Finirà la carriera al Queens Park Rangers dove oltre al ruolo di giocatore otterrà in contemporanea la sua prima ed unica esperienza da allenatore. Giocatore "violento e cattivo" nella sua ampia accezione, Vinnie colleziona dodici espulsioni in carriera. Record negato solo dall’altro mostro sacro del settore, un certo Roy Keane, che ne mise in fila 13. Una di queste risulta ancora la più rapida di tutti i tempi. Tre secondi. Badate bene non è un errore di scrittura, tre secondi. Per non parlare delle innumerevoli ammonizioni. Tutto questo definisce i contorni del personaggio. Dotato di un menefreghismo portato alla massima potenza, che lo porta a mettere su quell’insegna sacra dove regna la scritta “This is Anfield”,  che a tanti fa tremare le gambe al momento di entrare in campo, un adesivo con scritto “bothered” (Infastidito).





La sua carriera cinematografica segue le stesse orme. Il primo a farlo esordire sul grande schermo è Guy Ritchie, che sui personaggi alla Vinnie Jones ha costruito molto della sua ascesa da regista. Esordisce in "Lock e stock del1998", da lì di film e di acqua sotto i ponti ne passeranno, ma a  Vinnie verranno sempre affidati gli stessi personaggi, ovvero ruoli da duro, da burbero, menefreghista incline alla violenza fisica e verbale. Sono quelli in cui Vinnie riesce a calarsi magnificamente, perché molto simili a lui, e in qui dunque riesce a trovarsi a proprio agio, dando ogni volta il meglio di se. Non a caso tutto ciò gli è valsa una carriera da attore invidiabile. Ma Vinnie Lones nella vita era davvero il cattivo più cattivo che appariva? Probabilmente sì. O perlomeno lo era sui campi di calcio, cosa che gli valse il soprannome di "Psycho". Lui e la sua banda di pazzi scalmanati del Wimbledon erano come un pugno nell’occhio, sia in campo che fuori. Famosa la foto in cui strizza amabilmente i genitali di tale Paul Gascoigne, un altro non proprio con la testa a posto.

Ma aldilà di tutto questo Vinnie rappresenta un esempio positivo, magari non ha ricevuto la benedizione di madre natura, né in campo, né nella vita di tutti i giorni, ma è la figura di chi ha abbattuto qualsiasi barriera che i propri limiti, non piccoli, gli mettessero davanti. Di chi alla fine è riuscito a raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni sia in campo che fuori. I mezzi da lui usati, forse molto discutibili in campo, hanno fatto si che alcuni dei suoi colleghi del rettangolo verde spesso si sono rifiutati di definirlo un giocatore di calcio. Ma tutto questo non toglie a Vinnie che lo sia stato e anche di buon livello. Come non gli si nega il fatto che sia arrivato dove, molti suoi colleghi dotati di maggior talento, non sono riusciti.



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