Spesso le persone disordinate sono sottoposte a critiche, specie da parte di chi dell'ordine ne ha fatto una filosofia di vita. Ma ora la scienza si schiera dalla loro, (nostra) parte. Un articolo apparso di recente su di una rivista a firma Tim Harford, ha spiegato in maniera esaustiva che non sempre l'ordine è sinonimo di avere tutto sotto controllo.Smentendo così uno dei capisaldi delle persone ordinate sul quale si basa la difesa a oltranza dello status di persona ordinata quindi affidabile. Nell'articolo si dimostra la loro dipendenza dai post-it, infatti facendoli sparire si fa accrescere la loro ansia in maniera esponenziale, rincarando la dose aggiungendo poi che tra loro si annidano archiviatori seriali e accumulatori. Grazie ad un esperimento del 2001 su un gruppo di volontari,si è scoperto che i primi accumulano molto più materiale inutile, sempre in maniera ordinata, ma faticando di più a separarsene. Anche nel momento dell'organizzazione delle vacanze, non si smentiscono, decretando che il metodo dei disordinati risulta ancora una volta vincente. Non organizzare tutto al minuto, permetterebbe infatti di accumulare ricordi più vividi di quell'esperienza. Inoltre lasciare tutto, o quasi all'imprevedibilità consentirebbe di avere più spunti creativi. Dunque si all'organizzazione e alla pianificazione, ma nella giusta misura così da poter dare spazio anche ad eventuali imprevisti e, soprattutto, ad un po' di sana improvvisazione.
Disordinati unitevi... è il nostro momento
L'economista Tim Harford ha spiegato che non sempre l'ordine equivale a tenere tutto sotto controllo
4 ago 2020
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