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Il museo tattile

Se la regola nei musei è non toccare non è cosi a Trieste

di Roberto Bagazzoli
8 apr 2025
Immagine dal sito Mutat
Immagine dal sito Mutat

Se la regola più comune nei musei è di non toccare, Mutat la capovolge: qui è il senso del tatto che permette di vedere, offrendo l'opportunità di visitare un museo al buio e scoprire lo spazio e il tempo in modo nuovo.

Il museo tattile per tutti, nato dal percorso di sperimentazione dell'associazione Polaris Amici del libro parlato Odv, inaugura nello storico Palazzo Altan di San Vito al Tagliamento (Pordenone), con il supporto di Comune ed Erpac. 

Mutat, spiegano i promotori, propone un percorso innovativo, da compiersi bendati, suddiviso in tre sezioni: una raccolta di riproduzioni di opere pittoriche celebri in bassorilievo, realizzate in resina trasparente, nate dal talento del maestro Gualtiero Munerol e del Centro internazionale del libro parlato A. Sernagiotto Odv di Feltre; una sezione di sculture originali realizzate da artisti vedenti e non; modelli 3D del territorio.

Tra le riproduzioni in resina spiccano il Duca di Urbino Federico da Montefeltro di Piero della Francesca e Il Colombre di Dino Buzzati. Tra le sculture originali, due opere di Felice Tagliaferri: Il Cristo rivelato, in mostra fino alla primavera del 2026, realizzato in marmo di Carrara e frutto di due anni di lavoro, è un omaggio al celebre Cristo velato di Giuseppe Sanmartino e svelato, da Tagliaferri, ai non vedenti; Sento ergo esisto, due mani che si incrociano per formare un cuore, simbolo dell'invito che il museo rivolge ai visitatori.





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