Tutto il fascino della "metropolitana di New York" in un libro fotografico in uscita in questi giorni dal titolo "City Metro", con gli scatti dello street photographer "Jamel Shabazz", che hanno messo in primo piano la magia di quel luogo. Come "Filippo Piva" spiega nel servizio che trovate su "GQItalia", magia che è data dagli artisti che popolano i sotterranei di una metro fredda come le rotaie che la percorrono, ma che al tempo stesso sono indispensabili per la vita di tanti lavoratori, studenti, pendolari che se ne servono per portare avanti le loro vite. Sopra quei treni che dal 1904 collegano le varie stazioni e quindi le zone della metropoli americana per eccellenza, c'è una popolazione non solo di persone comuni, ma fra loro anche tanti artisti che con i loro strumenti, (qualunque essi siano) hanno dato vita a movimenti, mode e interi mondi culturali, capaci di spaziare nel giro di una manciata di fermate dalla spregiudicata eleganza dell'alta borghesia di Manhattan allo spirito più combattivo del Bronx.
Una sorta di viaggio che attraverso la storia, la bellezza il mito delle comunità di New York, si pone l'obiettivo di esplorare il rapporto, sicuramente tutt'altro che marginale tra loro e il trasporto pubblico della città dove si trovano. Senza perdere di vista l'attenzione particolare alla popolazione più in difficoltà. Tra le pagine di «City Metro» si assapora e si scopre un mondo fatto di immani differenze, raccontato raccontato però dalla reale crudezza che solo le immagini possono dare. Immaginiche a modo loro ripercorrono l'evoluzione dello street style, dai giubbotti in pelle e dalle vistose catene d'oro degli anni '80 è poi passato ai cappellini da baseball e alle canottiere da basket degli anni '90, in una sorta di lunga passerella temporale allestita a bordo della metropolitana di New York. Libro che sicuramente arricchirà la mia biblioteca.