Lui, Dario Argento il 7 Settembre ha spento 80 candeline.Il 7 Marzo in pieno Lockdown il 5° film di Dario Argento "Profondo Rosso" ne ha spente ben 45. Arrivava nelle sale il film destinato a mescolare due generi fino a quel momento ben distinti, il Thriller e l'Horror, diventando da subito un cult nel suo genere e facendo guadagnare al suo regista Argento appunto, il soprannome di "Hitchcock italiano". Inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi "La Tigre dai denti a sciabola" per dare una continuità con i suoi precedenti film: "Il Gatto a nove code" L'Uccello dalle piume di cristallo" e "Quattro mosche di velluto grigio", ma alla fine si scelse il titolo con cui tutti lo conosciamo "Profondo Rosso" per via delle scenografie e come richiamo al colore del sangue. Il progetto nasce durante le riprese del film le cinque giornate, con protagonista Adriano Celentano.
A scrivere la sceneggiatura è Bernardino Zapponi, che riprende un'idea dalla prima stesura di "Quattro mosche di velluto grigio", mentre sono di Argento l'inserimento di sfumature più surreali del progetto, come la medium, i fantasmi della villa, il disegno della parete, lo scheletro nella stanza murata, lo svolgimento degli omicidi. Ai Goblin va dato merito di aver arricchito il film con una colonna sonora davvero suggestiva. Il Cast è assolutamente straordinario ne fanno parte David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Giuliana Calandra, Clara Calamai e Glauco Mauri. Hemmings venne scelto da Dario Argento per interpretare il pianista Marcus, in quanto era virtuoso al pianoforte anche nella realtà. Daria Nicolodi è la giornalista Gianna Brezzi, che aiuta Marcus nelle indagini. L’attrice conobbe Dario Argento ai provini di Profondo Rosso e, in seguito, i due iniziarono una relazione dalla quale nacque Asia. Il sodalizio con la Nicolodi è anche professionale, il suo nome compare come co-autrice della sceneggiatura di Suspiria film del 1977, poi in quella di Inferno del 1980. Le inquadrature delle mani inguantate dell'assassino, sappiate che quelle mani sono di Dario Argento, caratteristica che si protrarrà in tutti i suoi film.
Con il film Profondo Rosso Clara Calamai concluse la sua carriera di attrice. Era stata scelta dal regista per una storia su un'attrice un tempo famosa, ma poi dimenticata. Nel lungometraggio, la mamma di Carlo è un’ex attrice famosa. Nel film lei mostra a Marcus, amico del figlio (Gabriele Lavia), delle foto di quando recitava, bene quelle foto sono autentiche della carriera della Calamai. se si osserva bene il volto dell'assassino in profondo Rosso lo si può scoprire subito, infatti quando Marcus entra a casa della sensitiva Helga percorre il corridoio dove spesso venivano inquadrati gli inquietanti quadri. Tra questi c’è anche il quadro che in seguito si scoprirà essere uno specchio e nel quale c’era realmente il riflesso di Clara Calamai, che si confondeva con i volti rappresentati nei ritratti. Ma sinceramente anche chi vi scrive ha dovuto rivedere il film più di una volta per vedere finalmente il frame con il volto della Calamai.
Poi comprato il DVD tutto diventa più semplice....approposito "Auguri Maestro"