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Lo sport più violento di tutti: Gli scacchi

Sedersi davanti alla scacchiera significa accettare un viaggio doloroso e faticoso, che ci porterà a conoscere aspetti della nostra personalità

di Mirco Zani
2 nov 2020
Lo sport più violento di tutti: Gli scacchi

Gli scacchi sono uno sport a tutti gli effetti a decretarlo è il Comitato Olimpico Internazionale, è anche il più violento in assoluto. Ogni volta che ci si siede davanti ad una scacchiera è come se si accettassi di sottoporsi a delle sedute psicanalitiche di quelle che ci portano a scoprire lati oscuri di noi che non vorremmo mai sapere. Giocare una partita in realtà è come scavare nei nostri meandri più oscuri, intraprendendo ogni volta viaggi che uniranno fatica e dolore verso aspetti di noi che non avremmo mai voluto conoscere. La differenza con gli altri sport è nella tenuta mentale dei contendenti che deve essere assolutamente ferma, essendo sottoposta a un continuo bombardamento di emozioni, tra sensi di colpa e abissi in cui scivolare.





Trascinando la psiche alla soglia di una nuova dimensione, una forma di maturità, e la password sono proprio loro gli scacchi. La regina degli scacchi intreccia genio e psicosi, talento e paure inconsce, amori e dipendenze, del resto ,che cos’è l’amore se non una dipendenza? È in sostanza  quindi una partita prima di tutto è contro se stessi, ovvero Il nemico è dentro di noi. Negli scacchi la cosa più importante è la strategia. Adottare una buona strategia significa rimanere vivi dentro il perimetro della scacchiera, lo stesso si può dire anche della vita. Quando si gioca a scacchi si cerca la propria identità. Ma non si fa solo quello. La si cerca e quando la si trova, questo è l’ostacolo più duro, la vera sfida nella sfida, la si deve accettare. Gli scacchi sono più violenti della boxe. Lì si sale sul ring e ci si sfoga menando l’avversario, qui il nemico da combattere sono le barriere che nascondono le oscurità, ma dentro di noi. E si è soli, di fronte al nostro io. Ci salva l'amore, ma il viaggio che ognuno di noi fa dentro se stesso, caricando sulle spalle il dolore e la speranza di farcela, perché negli scacchi, e nella vita, la mossa che regola un mondo non è mai l’ultima, ma la prima...ecco la parafrasi della nostra esistenza.







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