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“La ballata degli astratti innamorati” di Gabriele Geminiani

La ballata è un piccolo tributo a De André, ispirato ad un fatto realmente accaduto

di Mirco Zani
9 dic 2020

È un brano cantautorale ma anche un originale libriccino illustrato, "La ballata degli astratti innamorati” è  un curioso mix fra illustrazione, musica e scrittura. Ciò che colpisce è il delizioso cofanetto, un piccolo scrigno che aperto libera una lingua di carta multicolorata su cui si muovono teneri e improbabili personaggi; al suo interno un Cd con la traccia della canzone. Per Gabriele Geminiani, l’ideatore del San Marino Green Festival, che è l'autore, è una poesia d’amore, un fatto realmente vissuto, filtrato attraverso le suggestioni delle letture adolescenziali dei poeti del Dolce Stil Novo, con il loro struggimento nei confronti dell’amata, sempre irraggiungibile e dalla bellezza ineffabile. Il brano è preceduto da un prologo nonsense e propedeutico, che vorrebbe fornire le coordinate “scoordinate” di un tempo sospeso, di un luogo abitato dalla poesia e in cui il viandante dei tempi nostri, possa sostare e rifocillarsi. La ballata è un piccolo ma sentito tributo a De André, agli ultimi della terra, emarginati, reietti che abitano le periferie desolate, quelle strade in cui “non ci va mai nessuno, perché non portano a niente” come recita la canzone.

Abbiamo incontrato Gabriele Geminiani per saperne di più.






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