La sentenza del tribunale amministrativo ribalta il giudizio di quella sportiva. In primo grado infatti il giudice Costanzo annulla la delibera del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico che impegnava la Federazione ad accettare per l’anno 2003 il tesseramento di oltre 100 iscritti della Gens Acquatica nonostante la societa’ avesse pagato le quote oltre la data stabilita dal regolamento federale. Secondo il giudice il giudizio del Cons e’ viziato da eccesso di potere, espressione formale che si usa anche quando viene emessa una delibera sbagliata, e da violazione di norme regolamentari. “La decisione del CONS, afferma il presidente Angelo Vicini, era stata presa dietro consulenze legali. A questo punto mi chiedo a cosa servano gli organi di giustizia sportiva previsti dalla legge. Tra l’ altro, continua Vicini, con la decisione del tribunale amministrativo si cancella in pratica una Societa’ che nel 2003 non puo’ avere tesserati. Sono preoccupato per il movimento sportivo', conclude il presidente. Dopo aver letto le motivazioni della sentenza il CONS decidera’ il da farsi. Che non abbia vinto lo sport lo sottolineano anche Wanda Zullino e Giuseppe Nicolini, rispettivamente presidente della federazione nuoto e della societa’ Gens Acquatica. Da parte federale si precisa comunque che la sentenza non poteva non tenere conto dello statuto della federazione mentre Nicolini annuncia : “Sinora la Gens e’ stata solo spettatrice della querelle tra Federnuoto e Cons. Adesso ci muoveremo direttamente. Per sapere come aspetto solo di leggere le motivazioni della sentenza'. Dunque la battaglia a suon di carte bollate e’ solo arrivata a meta’ strada.
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