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Antidoping, bufera Russia: la WADA chiede la radiazione per 10 tesserati

9 nov 2015
Antidoping, bufera Russia
Antidoping, bufera Russia
L'Agenzia mondiale Anti-Doping suggerisce la sospensione della Russia da ogni competizione di atletica leggera. A questo ha portato l'indagine della commissione indipendente della WADA in merito ai fatti di corruzione emersi qualche settimana fa. Il rapporto di Dick Pound – ex presidente della WADA – dopo 11 mesi spesi a rimestare nel fango nel sistema di imbrogli e insabbiamenti da parte degli atleti russi e della loro federazione, ha inoltre suggerito che cinque mezzofondisti ed altrettanti allenatori in questione siano bannati a vita. I nomi più noti sono quelli dell’olimpionica degli 800 a Londra, Marya Savinova e della terza classificata in quella gara, Ekaterina Poistogova.
Il laboratorio antidoping di Mosca – si legge nel report – ha perso ogni credibilità ed è formalmente accusato di "distruzione intenzionale” di 1417 campioni che sarebbero stati acquisiti come prove nell'indagine. Inoltre “non c'è ragione per cui solo le provette relative all'atletica siano finite distrutte”. Tra le 323 pagine del dossier ce n'è anche per il governo russo, accusato direttamente di complicità nel sistema di doping diffuso ed insabbiamento, nonostante non se ne riscontrino prove scritte, ma “sarebbe da ingenui – continua il report – concludere che tali attività, praticate su larga scala, siano avvenute senza esplicite o tacite approvazioni da parte delle autorità russe”.

LP

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