Per non fermarsi qui, in gara due di semifinale, alla Dado serve un mezzo miracolo. Il meno 30 di sabato sera a San Lazzaro pesa come un macigno nei numeri, ma sull'analisi completa va comunque aggiunto che fino all'intervallo i ragazzi di Del Bianco se la giocavano punto a punto. Pochi giorni per capire le cause di un crollo verticale che ha dilatato la forbice fino all'impietoso più 29. Serve la Dado modello quarti, quella che dopo una cattiva partenza riuscì a ribaltare la situazione con Imola proprio vincendo al Multieventi e mettendo le basi per il colpaccio alla bella. La rinascita deve partire dalla difesa. Con il 101 concesso a San Lazzaro non c'è futuro, con l'applicazione e forza mentale dimostrata nell'ultimo scorcio di stagione si. Palla a due alle 20.45 con l'obiettivo di allungare la serie e la tranquillità di chi sa di avere comunque fatto il suo dovere. Paradossalmente la responsabilità di una finale a tutti i costi potrebbe pesare sulle spalle emiliane e magari la facile vittoria di sabato giocare un brutto scherzo. La Dado ci crede, ci prova. Senza obblighi ma con l'orgoglio di poter allungare la stagione. Sogni a parte, prospettiva ancora difficili da definire, diciamo allungare semplicemente di un altro match.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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